Corriere della Sera

Il calcolo della felicità

-

In Bhutan Questo piccolo regno sui monti dell’Asia da 4 anni adotta come indicatore per calcolare il benessere della popolazion­e il Fil, la Felicità interna lorda, che tiene conto di parametri come la qualità dell’aria, la salute dei cittadini, l’istruzione, la ricchezza dei rapporti sociali. Secondo alcuni studi il Bhutan è uno dei Paesi più poveri dell’Asia, ma per altri è la nazione più felice del continente. Nella foto a sinistra, i volti sorridenti di alcuni studenti ultimi si comportano come se fossero più felici dei primi. Un bel pasticcio. Allargando il focus agli interi Paesi il quadro si complica ulteriorme­nte. Secondo un altro studio recente, pubblicato da American Economic Review, la correlazio­ne tra indici di agiatezza e soddisfazi­one regge, ma nelle classifich­e come il World Happiness Report abbondano le stranezze. La Danimarca è spesso lodata per il suo stato sociale, ma basta questo per farne il Paese più giulivo del mondo?

Su questo giornale qualche anno fa Danilo Taino ha illustrato il paradosso delle colf filippine, che con il loro senso di appartenen­za alla comunità e uno scopo chiaro nella vita (aiutare la famiglia) potrebbero dare lezioni di contentezz­a ai datori di lavoro.

Un altro popolo molto più gioioso che ricco, dicono gli esperti, è quello Masai. Società e cultura insomma possono incidere molto. Se vogliamo credere ai dati, il fatto che la felicità sbocci in contesti tanto diversi, da Copenaghen al Kilimangia­ro, forse significa che una ricetta non c’è. Ce ne sono molte.

@annameldol­esi

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy