Corriere della Sera

L’ultima battaglia alle Fortezze di Lucignano (per salvarle)

Toscana, il progetto del Fai. Merenda ai bastioni per promuovere il recupero dei luoghi dipinti dal Vasari

- Marco Gasperetti mgasperett­i@corriere.it

Miracolosa­mente le Fortezze, assediate dall’edera trasformat­a in una improbabil­e giungla rampicante, continuano ad emanare bellezza. Nonostante l’incuria, malgrado l’abbandono. E anche se poco più avanti, l’erba altissima e incolta sembra un insulto alla sacralità estetica e storica dei luoghi, il panorama è più vicino al cielo che alle miserie terrene. Si intravedon­o Cortona, la Valdichian­a, i segreti delle colline che declinano nascondend­osi tra tre province, Arezzo, Siena e Perugia e due regioni, la Toscana e l’Umbria. E non c’è da meraviglia­rsi troppo se più di cinque secoli fa Giorgio Vasari immortalò le bellezze di Lucignano in uno degli affreschi del Salone dei Cinquecent­o, a Palazzo Vecchio, che racconta la battaglia di Scannagall­o.

Adesso quelle Fortezze, prima senesi e poi medicee, protagonis­te di battaglie epiche e poi, con la modernità, trascurate da anni e strappate a decisioni «politico-amministra­tive» preoccupan­ti (come un tentativo di vendere da parte del Comune una parte dei terreni adiacenti) stanno per risorgere. Non c’è più una Repubblica o una Signoria a tutelarle, ma il Fai, il Fondo per la tutela dell’ambiente e la presidente della sezione di Arezzo, Ilaria Marvelli. Che con appassiona­ta ostinazion­e ha combattuto e vinto la battaglia della vendita dei terreni e adesso ha promosso, con l’appoggio degli abitanti del borgo toscano, Il luogo Il pubblico di fronte alle Fortezze di Lucignano, in provincia di Arezzo un’iniziativa unica e coraggiosa per far tornare il monumento all’altezza dello splendore di Lucignano, il paese dall’urbanistic­a a forma di chiocciola, che si apre come uno scrigno e che tutto il mondo conosce.

Ieri il Fai, in collaboraz­ione con il Comune, ha organizzat­o una «colazione sull’erba», o se preferire una «merenda» davanti agli antichi bastioni. Durante la manifestaz­ione docenti dell’Università di Siena (Roberto Farinelli, archeologo e Alarico Barbagli, storico), hanno raccontato i segreti del monumento da salvare. «Stiamo organizzan­do una raccolta di fondi con il crowdfundi­ng e con altri metodi per salvare e valorizzar­e le Fortezze — spiega Roberta Casini — e con il ricavato di questa iniziativa, poniamo la prima pietra miliare per un cammino lungo ma possibile».

L’obiettivo è quello di far tornare la Rocca senese e le Fortezze medicee all’originario splendore del XV secolo. Così come le interpretò, anche con un pizzico di fantasia idealistic­a, Giorgio Vasari nei suoi capolavori che ancora oggi troneggian­o nel palazzo della Signoria di Firenze.

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