L’ultima battaglia alle Fortezze di Lucignano (per salvarle)
Toscana, il progetto del Fai. Merenda ai bastioni per promuovere il recupero dei luoghi dipinti dal Vasari
Miracolosamente le Fortezze, assediate dall’edera trasformata in una improbabile giungla rampicante, continuano ad emanare bellezza. Nonostante l’incuria, malgrado l’abbandono. E anche se poco più avanti, l’erba altissima e incolta sembra un insulto alla sacralità estetica e storica dei luoghi, il panorama è più vicino al cielo che alle miserie terrene. Si intravedono Cortona, la Valdichiana, i segreti delle colline che declinano nascondendosi tra tre province, Arezzo, Siena e Perugia e due regioni, la Toscana e l’Umbria. E non c’è da meravigliarsi troppo se più di cinque secoli fa Giorgio Vasari immortalò le bellezze di Lucignano in uno degli affreschi del Salone dei Cinquecento, a Palazzo Vecchio, che racconta la battaglia di Scannagallo.
Adesso quelle Fortezze, prima senesi e poi medicee, protagoniste di battaglie epiche e poi, con la modernità, trascurate da anni e strappate a decisioni «politico-amministrative» preoccupanti (come un tentativo di vendere da parte del Comune una parte dei terreni adiacenti) stanno per risorgere. Non c’è più una Repubblica o una Signoria a tutelarle, ma il Fai, il Fondo per la tutela dell’ambiente e la presidente della sezione di Arezzo, Ilaria Marvelli. Che con appassionata ostinazione ha combattuto e vinto la battaglia della vendita dei terreni e adesso ha promosso, con l’appoggio degli abitanti del borgo toscano, Il luogo Il pubblico di fronte alle Fortezze di Lucignano, in provincia di Arezzo un’iniziativa unica e coraggiosa per far tornare il monumento all’altezza dello splendore di Lucignano, il paese dall’urbanistica a forma di chiocciola, che si apre come uno scrigno e che tutto il mondo conosce.
Ieri il Fai, in collaborazione con il Comune, ha organizzato una «colazione sull’erba», o se preferire una «merenda» davanti agli antichi bastioni. Durante la manifestazione docenti dell’Università di Siena (Roberto Farinelli, archeologo e Alarico Barbagli, storico), hanno raccontato i segreti del monumento da salvare. «Stiamo organizzando una raccolta di fondi con il crowdfunding e con altri metodi per salvare e valorizzare le Fortezze — spiega Roberta Casini — e con il ricavato di questa iniziativa, poniamo la prima pietra miliare per un cammino lungo ma possibile».
L’obiettivo è quello di far tornare la Rocca senese e le Fortezze medicee all’originario splendore del XV secolo. Così come le interpretò, anche con un pizzico di fantasia idealistica, Giorgio Vasari nei suoi capolavori che ancora oggi troneggiano nel palazzo della Signoria di Firenze.