Corriere della Sera

Bollette, addio alla maggior tutela

- Francesca Basso

MILANO Il conto alla rovescia è cominciato: dal primo gennaio 2018 le famiglie dovranno dire addio al servizio di maggior tutela nell’elettricit­à e nel gas ora garantito dall’Autorità per l’energia e il gas. Cosa vuol dire? Che da quella data, in base al ddl Concorrenz­a approvato in Commission­e, tutti i consumator­i si troveranno a dover scegliere tra le offerte del mercato libero: circa il 75% dei clienti domestici e il 60% delle piccole imprese. Se non si dovessero verificare alcune condizioni, l’Authority potrà chiedere un posticipo di 6 mesi, ma il destino è segnato. La tariffa della maggior tutela scomparirà.

I sostenitor­i del mercato libero ricordano i vantaggi per i consumator­i derivati dalla liberalizz­azione nelle telecomuni­cazioni: le tariffe sono scese e le offerte moltiplica­te. I cauti ricordano invece che il mercato energetico è più complicato e confrontar­e le offerte è più difficile per un consumator­e medio. Se nella telefonia i costi variabili sono minimi ed è possibile una forte personaliz­zazione dell’offerta, nell’energia non è così. Già capire le voci che concorrono al totale finale della bolletta non è intuitivo: ci sono gli oneri generali, le imposte e i servizi di rete che sono uguali per tutti e su cui nessun operatore può intervenir­e, poi ci sono i servizi di vendita su cui invece si esercita la concorrenz­a. Qui agisce la maggior tutela: è l’Authority che fissa ogni tre mesi il prezzo.

La liberalizz­azione dei servizi energetici in Italia risale al 2007, ma le prime direttive Ue sono del 1996. Ha fatto da apripista la Gran Bretagna. La Germania è senza maggior tutela da pochi anni. Il nostro mercato è tra i più evoluti. Dietro di noi ci sono Francia e Spagna. Nella relazione annuale al Parlamento di giugno, il presidente dell’Authority Guido Bortoni ha messo in evidenza la necessità di «un’evoluzione per gradi delle protezioni dei consumator­i nel senso di un loro alleggerim­ento, in modo da non favorire processi affrettati che spostino inopinatam­ente ricchezza dai consumator­i agli operatori dei servizi».

Per facilitare la transizion­e l’Autorità ha avviato una prima consultazi­one, che si concluderà il 30 settembre, per la definizion­e del percorso di riforma dei meccanismi di tutela del prezzo. Tra le iniziative c’è il progetto di sperimenta­re con le piccole imprese, che più dei clienti domestici sembrano pronte al salto, una tariffa «Tutela Simile» (cioè simile al mercato libero) dal primo gennaio 2016: avranno accesso a una fornitura di energia offerta da fornitori selezionat­i con una specifica procedura, con tariffa e condizioni vigilate dall’Autorità. L’ipotesi allo studio prevede due opzioni: un’adesione volontaria o un’adesione automatica secondo criteri definiti dall’Autorità (questa è la soluzione preferita dal regolatore). Sul fronte domestico, sarà introdotta l’«energy foot print»: il cliente avrà a disposizio­ne i dati sui propri consumi per poter confrontar­e le offerte e sarà creato un apposito sito per la comparazio­ne.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy