Il piano di Vivendi per Telecom: «Vogliamo essere leader nei media»
De Puyfontaine: un’alleanza tra telco e contenuti. Recchi: possibili molti accordi
«Sappiamo che Telecom è una grande società, ne condividiamo assolutamente la visione. Questa alleanza tra una telco e una società di contenuti come Vivendi può creare una storia fantastica». Il ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, ha scelto il workshop Ambrosetti-The European House e Villa d’Este per la prima uscita pubblica dopo l’ingresso del gruppo francese in Telecom Italia come primo azionista insieme al presidente del compagnia telefonica, Giuseppe Recchi, con cui il manager francese ha mostrato grande sintonia.
Vivendi è «un investitore di lungo termine» ha ricordato de Puyfontaine, e ha obiettivi «in linea con la strategia che la compagnia sta sviluppando». «Siamo molto impegnati — ha aggiunto il ceo di Vivendi — sull’Italia e adesso non resta che scrivere questa storia». I due gruppi hanno già iniziato a parlare L’incontro Italia-Francia Il presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi e l’ad di Vivendi Amaud de Puyfontaine di cosa fare insieme ma né Recchi né il manager francese hanno voluto fare anticipazioni. L’obiettivo è la convergenza che per Telecom significa un cambio di pelle e una transizione verso un assetto più da media company. «La nostra ambizione — ha spiegato Recchi — è di essere la società che dà il miglior contenuto e il miglior servizio nel miglior modo possibile alla base clienti». L’alleanza industriale va dunque sviluppata. Telecom si sta già muovendo nella direzione della media company, come testimoniano gli accordi con Sky, Netflix e Mediaset. Venerdì «Le Figaro» ha scritto che Vincent Bolloré, il presidente di Vivendi, vuole costruire un gruppo che si posizioni a metà tra Netflix e Sky, e ha tirato in ballo Mediaset. «Con Mediaset ci sono buoni rapporti — ha detto de Puyfontaine — ma non c’è nulla in agenda». Nonostante sia il primo socio di Telecom Italia, Vivendi al momento non è ancora entrata nella «stanza dei bottoni». In consiglio non c’è, ma è anche vero che la salita al 14,9% è recente e dunque ci vorrà ancora un po’ per il riassetto della governance. «Io sono favorevole a tutti gli azionisti, quanto più gli azionisti sono capaci e in gamba e così entusiasti, come dimostrato da Arnaud» ha detto Recchi. L’ingresso dei francesi nel board potrebbe avvenire attraverso un’assemblea straordinaria, convocata ad hoc per ridefinire il consiglio. «È prematuro oggi, non è nell’agenda di nessuno» ha detto Recchi. «Gli accordi che possiamo fare con Vivendi per la distribuzione di contenuti di qualità è eccezionale — ha detto Recchi —. Ad oggi sono tutte idee che dovremo sviluppare man mano che ci conosceremo». «Vivendi — ha aggiunto de Puyfontaine — aiuterà a creare più opportunità per Telecom Italia e a essere parte dell’evoluzione dello scenario dei media in Italia».