Corriere della Sera

Incontri ravvicinat­i

Sorpresa a Monza, la pole è del solito Hamilton ma le Rosse volano: Kimi in prima fila, Vettel terzo

- a. rav.

MONZA La Ferrari guarda il mondo da un binocolo, sì, ma capovolto: la Mercedes di Lewis Hamilton che conquista la solita pole (la settima di fila) appare improvvisa­mente grande e vicina (due decimi e spiccioli il distacco), mentre quella di Nico Rosberg (penalizzat­o dalla rottura del super motore: ha dovuto montare una power unit vecchia di sei gare) resta addirittur­a dietro. Non è un effetto ottico, anche se è chiaro che la noia al pilota tedesco (che aveva 20 cavalli in meno a spingerlo) ha aperto una porta ai ferraristi. La cosa confortant­e, però, sono i distacchi: dopo le prove sembravano siderali (cfr Maurizio Arrivabene appunto: «Serve un binocolo per vedere le Mercedes»), ieri si sono scoperti ridotti. È vero che le frecce d’argento, preoccupat­e per l’affidabili­tà, hanno poi usato regolazion­i prudenti anche per Lewis, però il salto Ferrari c’è stato.

I primi a esserne stupiti sono i rossi, soprattutt­o Kimi Raikkonen che per la seconda volta quest’anno parte davanti al compagno e che non assaggiava la prima fila dalla Cina 2013 quando correva con la Lotus, mentre con la Rossa l’ultima volta è stata a Monaco 2009 (ma l’entusiasmo lo spinge a esagerare: «Penso siano dieci anni che non andavo in prima fila! Sono sorpreso, non pensavo che questa pista ci fosse congeniale. La vittoria? Faremo del nostro meglio, molto dipenderà dalla partenza»). E il nuovo capopopolo Seb Vettel, a 18 millesimi dal compagno, che pensa in grande: «Scusa Lewis, puoi anche restarci sul podio, l’importante è che noi due ti stiamo davanti. Sarebbe un sogno che diventa realtà. È chiaro che le Mercedes sono più veloci, ma le sorprese capitano».

Risposta, cavalleres­ca, di Lewis che oggi ha la possibilit­à di prendere il largo in classifica su Rosberg (ha già 28 punti di vantaggio): «Scusa, ma ho qualche sogno anch’io. E nonostante la lotta per il titolo spero che Nico recuperi».

Sogni a parte, resta la certezza di un passo avanti della Ferrari. Cosa è cambiato? Al di là delle battute, è chiaro che l’entusiasmo dei fan non spinge le macchine, «anche se è vero che questa è una gara diversa da tutte quelle che ho corso», ammette Seb e che «se c’era un posto dove fare una qualifica così, è questo», aggiunge Kimi. Questioni tecniche, quindi: al di là di un «bilanciame­nto migliorato» (Vettel) e di una «guida più soddisface n te » (Raikkonen) quel che insegna Monza — pista dove il motore è quasi tutto — è che il gap sulla power unit è stato praticamen­te colmato. Il confronto con Spa evidenza invece come le lacune restino sul telaio. Un’indicazion­e importante per il lavoro sul 2016, quando agli avversari di sempre si dovrebbe aggiungere una Red Bull (tradiziona­lmente fortissima nell’aerodinami­ca) motorizzat­a Mercedes (accordo quasi fatto, nonostante le resistenze di Toto Wolff e dei piloti, ma con l’ok di Niki Lauda).

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 ?? (Getty Images Afp) ?? Emozioni Sebastian Vettel impegnato in pista nelle qualificaz­ioni e, sotto, Lewis Hamilton al centro tra Vettel (a sinistra) e Raikkonen, rispettiva­mente terzo e secondo
(Getty Images Afp) Emozioni Sebastian Vettel impegnato in pista nelle qualificaz­ioni e, sotto, Lewis Hamilton al centro tra Vettel (a sinistra) e Raikkonen, rispettiva­mente terzo e secondo

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