La carica di Marchionne «Ottimo lavoro e il 2016 sarà un anno diverso»
«Spero che una vittoria possa aiutare Renzi con la Merkel»
Un anno fa, proprio oggi, proprio qui, si consumava un sanguinoso cambio ai vertici della Ferrari. Ora è tutto diverso: a spingere la squadra il giorno delle qualifiche è arrivato il presidente Sergio Marchionne (che tornerà oggi assieme al premier Matteo Renzi: «Spero di ospitarlo ai box e spero che una vittoria della Ferrari gli fornisca un’arma da usare nelle discussioni con la Merkel»), la Rossa sta per quotarsi in Borsa («nella prima metà di ottobre»), molti avvicendamenti ci sono stati e altri ci saranno («Il tema della successione riguarda tutti i ruoli chiave e ci lavoriamo da tempo»), l’ad Amedeo Felisa sta per andare in pensione («È troppo giovane e comunque continueremo a usare la sua intelligenza. Io ad e John Elkann presidente Ferrari? Solo speculazioni, non siamo a questa fase»). E a chi gli dice che anche Luca di Montezemolo sembrava non se ne sarebbe andato, Marchionne riserva l’unica punta di veleno: «L’aveva detto lui…».
Ma soprattutto, un anno dopo, lo scenario mostra una Ferrari più forte e una Monza più debole. Marchionne spinge entrambe, di più lega una ai destini dell’altra. Intanto, le macchine rosse ritrovano la prima fila nella gara di casa dal 2010 e le Mercedes non sembrano affatto sulla luna. «No, negli ultimi 12 mesi abbiamo capito lo sviluppo che hanno fatto. È stato un ottimo lavoro, considerando da dove siamo partiti: bisogna riconoscere che abbiamo cominciato con un handicap molto forte. Spero che a fine stagione il recupero sarà completo. Tutto quanto ottenuto quest’anno è strappato da un destino che doveva essere diverso e chiunque ci ha messo una mano, io lo ringrazio».
Una frase che chiude pacificamente ogni discussione sulla distribuzione dei meriti tra vecchia e nuova gestione. Ma è il futuro ad apparire più rosso: «Ho sempre detto che nel 2016 saremo competitivi. L’anno prossimo sarà una battaglia completamente diversa. Il lavoro è cominciato molto prima, sarà una macchina molto diversa». I piloti, invece, saranno gli stessi, visto che a Kimi Raikkonen è stato rinnovato il contratto: «Un atto dovuto, la conferma se l’è guadagnata, anche se gli abbiamo messo un po’ di pressione. Ma sono incredibilmente felice del lavoro dei due piloti, da tempo non vedevo questa armonia». Non andrà guastata oggi, alla prima curva, visto che partono vicini: «Non sono i tipi, non sono bellicosi tra di loro».
Poi c’è Monza. Da difendere, con tutto il peso politico di cui la Ferrari dispone: «Ho parlato con Dieter Zetsche e Toto Wolff, della Mercedes: ci siamo ritrovati d’accordo che ritrovarsi senza Gp in Germania è un non senso. Spero che lo stesso non capiti a Monza. Non credo che si voglia che i due team ora più forti in Formula 1 restino senza la gara di casa. Non puoi ignorare l’asfalto di casa. Ci sono implicazioni importanti per il coinvolgimento in F1 della Ferrari nel medio e nel lungo periodo».
È la frase più forte, un bell’avviso per Bernie: «Non siamo noi a rinegoziare i contratti, ma credo che anche Bernie capisca benissimo l’importanza di Monza per tutta la F1. Perderla non è saggio neanche per i suoi affari. È una cosa che gli dirò quando lo vedrò». Bernie rifletterà. Ai box Sergio Marchionne parla con Kimi Raikkonen, Sebastian Vettel e il team principal Ferrari Maurizio Arrivabene (Colombo)
Italia e Germania «Non credo che si voglia che i due team ora più forti restino senza la gara di casa» Abbiamo iniziato con un handicap molto forte, spero che a fine stagione il recupero sia completo Quanto ottenuto è strappato dal destino che doveva essere diverso e chiunque ci ha messo una mano, lo ringrazio