Conte nasconde l’Italia anti Bulgaria «Male con Malta? Io penso a vincere»
Il c.t. a muso duro: «Le critiche fanno parte del gioco, la Nazionale è figlia di nessuno»
PALERMO Se come dice Conte vincere è tutto, è facile intuire quanto sia importante l’incrocio pericoloso con la Bulgaria. L’Italia ha appena sorpassato la Croazia, ma la Norvegia, 3ª nel girone, non molla un centimetro e per gli azzurri la qualificazione è vicina senza essere scontata. Servono 3 punti per blindare l’Europeo e al tempo stesso scacciare la sensazione, maturata dopo il risicato 1-0 contro Malta, che la Nazionale sia involuta, ingrigita, intristita. Cerchiamo la vera squadra di Conte, anema e core: intensa, arrabbiata, grintosa. Quella che giusto un anno fa aveva preso di petto la crisi, liquidando l’Olanda a Bari in amichevole e segnando 2 gol in Norvegia.
Ora, all’alba della seconda stagione contiana, avanza inesorabile la sgradevole sensazione di aver fatto un passo indietro deciso. «Non sono dispiaciuto per le critiche, fanno parte del gioco. La Nazionale è figlia di nessuno… », la considerazione dell’allenatore dietro una faccia che è tutto un programma. Però non vuole buttare niente della partita appena giocata a Firenze, se non la precisione degli attaccanti sotto porta: «Mi accontenterei centrassero la porta più di 4 volte su 22 come è successo con Malta». E forse per questo sta meditando di rilanciare Zaza, provato ieri mattina nell’ultimo blindatissimo allenamento a Coverciano. Il neo juventino, che non ha ancora giocato un minuto nelle gare ufficiali con la Juve, è in ballottaggio con l’idolo di casa Vazquez. «La formazione la capirete un minuto prima del fischio di inizio». Conte fa muro, non si sbilancia su niente e su nessuno, neppure su Pirlo che nella prova della vigilia è magicamente tornato al centro della scena proprio a fianco di Verratti, senza De Rossi che così resterebbe ancora una volta inchiodato alla 100ª presenza azzurra. Verità o pretattica? Quello tra l’americano e il romanista, che è favorito, pare il dubbio su cui gira tutta la squadra. «Io da tifoso uno come Pirlo lo farei giocare anche zoppo. Ma il c.t. ha piena libertà e la nostra totale fiducia», il pensiero del presidente federale Carlo Tavecchio.
Conte deciderà questa mattina, dopo la rifinitura. La difesa sarà a 4, almeno su questo punto il c.t. è stato chiaro con i suoi giocatori: le prove di 3-5-2, cioè il ritorno alle origini, sono servite per un eventuale cambio in corsa. Quanto agli uomini è un
altro discorso: Florenzi, che ormai nella Roma fa il terzino, insidia De Sciglio, mentre Darmian potrebbe traslocare a sinistra. Ballottaggio tra Barzagli e Chiellini a fianco di Bonucci. Nessuno sa niente, neppure i giocatori. E il fatto che, per colpa del vento, la squadra sia decollata da Pisa anziché da Firenze, arrivando in ritardo e limitandosi a una sgambata al Barbera, ha aumentato il mistero. L’accoglienza in Sicilia è stata buona, ma meno passionale del solito. Però stasera ci saranno almeno 20-22 mila anime che spingeranno gli azzurri verso Parigi. «Voglio vincere perché il girone è equilibrato», il ritornello del c.t. Con 3 punti la qualificazione non sarebbe aritmetica, ma virtualmente al sicuro.