Vent’anni fa lo scorpione di Higuita: pizzicò il calcio
Se i portieri sono anche degli artisti di strada, lui era quello che provava a sputare fuoco con le orecchie: a volte spettacolare, spesso più dannoso che utile, René Higuita domani celebra i vent’anni della «mossa dello scorpione», la parata provocatoria, un po’ assurda e parecchio complicata che il baffone colombiano mostrò al mondo, niente meno che da Wembley, Londra, in amichevole contro l’Inghilterra. La respinta che esalta i maestri del calcio sempre a corto di immaginazione, arriva su un tiro flottante di Redknapp dalla trequarti. La furbizia del guappo sulla linea di porta è pari solo ai suoi addominali e ai suoi quadricipiti: Higuita vede che il guardalinee sta alzando la bandierina e tira fuori dal cappello lo scorpione. Tuffo in avanti, doppio colpo di tacco, pallone respinto lontano e gli inglesi fanno «oooh». L’assistente dell’arbitro non è da meno e abbassa il braccio, facendo proseguire il gioco: anche grazie a questo nasce una mossa immortalata nelle statuine, nei murales, nelle magliette o in montaggi fotografici di vario genere. A suo modo è l’icona di un calcio esotico che si è perso col tempo e con l’omologazione internazionale. Anche se l’escorpion era nato (e poi ha vissuto) come puro marketing: Higuita lo aveva inaugurato nel 1990 durante lo spot di un succo di frutta, respingendo in quel modo a telecamere accese il pallone che gli aveva tirato un ragazzino. Tra quello spot e la serata di Wembley ci sono di mezze le papere di Italia 90 e poi il carcere per la collaborazione coi narcos nel rilascio di un ostaggio. Il gesto che spiazza tutti diventa quindi anche un modo per far parlare ancora di sé in modo positivo, e con una parata, visto che Higuita, ottimo pararigori, forse in carriera ha fatto più gol che miracoli. Nel 2008, dopo che El Loco (il matto) lo aveva portato ancora al guinzaglio in giro per il mondo in esibizioni e partite d’addio, lo «scorpione» ha pizzicato tutte le altre bestie magiche del calcio e ha battuto i colpi a effetto di Maradona, Ronaldinho e Cristiano Ronaldo: un sondaggi di un sito inglese lo ha eletto «mossa migliore della storia del calcio». Esagerato? Forse sì. Di sicuro, irripetibile.