Corriere della Sera

Fognini in rimonta fa l’impresa con Nadal «Una vittoria anche di testa: che goduria»

- Gaia Piccardi

Furibondo però mansueto, incendiari­o e mai soporifero, l’uomo dal multiforme ingegno Fabio Fognini costringe al prepension­amento quel che resta di Rafa Nadal, battuto per la terza volta in stagione (Rio, Barcellona, New York) e nel modo più doloroso: sotto 3-6 4-6, the Fabulous Fabio mette insieme 70 vincenti e il meglio del repertorio per risalire 6-4, 6-3, 6-4 in tre ore e 46’ di rovente corrida sul cemento di Flushing. Alla fine, il toro perde. E torna a Manacor, sull’amata isola, tormentato dai dubbi: chiude la stagione senza Slam per la prima volta dal 2004, rischia di uscire dai top 10. Il cambio di guida che il mondo del tennis gli consiglia (come Edberg con Federer, Becker con Djokovic, Mauresmo con Murray, ora Connors con Bouchard, rivale della Vinci negli ottavi ma a rischio per un infortunio alla testa; ieri crollo fisico della Errani, k.o. in tre set con la Stosur; avanza Pennetta su Cetkovska) è lontanissi­mo dai pensieri di Rafa. Adelante con zio Toni. Sul campo centrale (l’Arthur Ashe Stadium: 23 mila spettatori) a battersi i pugni sul petto resta Fognini nella sua versione più seducente, meglio ancora — per brillantez­za e incisività di colpi — dell’aspirante top ten che in Davis a Napoli (aprile 2004) dipinse le righe con Murray; il gemello buono di Brontolo, il cugino bianco di Hulk, il parente stretto di un campione di tennis. «La mia vittoria più bella: battere in rimonta Nadal, che ha vinto 14 Slam, all’Us Open è incredibil­e. Ora però devo stare attento: tutte le volte che vinco con Rafa, poi perdo la partita successiva...». Sarebbe un delitto, perché il tabellone di questo Open Usa distratto dal tentativo di impresa di Serena Williams (il Grande Slam doc), negli ottavi gli offre un altro spagnolo, Feliciano Lopez, gran servizio e fama di rubacuori (Fabio non più: da due anni sta con Flavia Pennetta e si vocifera, sottovoce, di nozze). Guai non approfitta­rne. A 28 anni Fabio Fognini («Bella vittoria anche da un punto di vista mentale: ho gestito bene le emozioni e i momenti delicati. Una goduria...») si affaccia, forse, sulla soglia della maturità grazie (anche) al lavoro con la psicologa Ana, moglie del coach Perlas. Confermars­i dopo l’exploit è il primo test della nuova vita.

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