Sugli effetti delle e-cig ancora incertezze
successi contro la sigaretta dipendono da forza di volontà e motivazione della persona, ma anche dal sostegno mirato che si può ricevere — dice Roberto Boffi, responsabile del Centro antifumo dell’Istituto dei tumori di Milano —. Si può optare per un metodo unico o per un mix di strategie. In base a quanto e quando fuma il paziente, al perché, al suo atteggiamento nei confronti del fumo, il medico decide il modo migliore per affrontare i sintomi legati all’astensione». Nei Centri la gestione amministrativa del paziente non è omogenea. In generale si può dire che nella maggior parte di quelli del Servizio sanitario o del privato sociale (LILT) l’accesso e le terapie sono gratuite. Per alcuni occorre una richiesta del medico, a seguito della quale di solito non si paga metalli pesanti. Di recente invece è stato dimostrato che quelle più nuove, con cartucce di tabacco, sono in grado di produrre sostanze cancerogene».
In tutto il mondo, sono numerosi gli studi in corso che stanno tentando di valutare se le e-cig possano essere inserite fra gli strumenti scientificamente convalidati come utili e sicuri per smettere di fumare. Tra questi oggi si annoverano la terapia sostitutiva della nicotina (caramelle, cerotti, inalatori o gomme da masticare con un basso contenuto di nicotina in modo tale da attenuare i sintomi dell’astinenza) e i farmaci bupropione e vareniclina che agiscono a livello cerebrale per ridurre il desiderio di fumare.
È possibile trarre qualche conclusione? « Da quanto emerge a livello internazionale la e-cig può avere un suo ruolo nell’avvicinare i cosiddetti “irraggiungibili”, specie quei forti fumatori di tante sigarette al giorno da parecchi anni che non si dichiarano interessati a smettere — risponde Fabio Beatrice, mila Sono gli italiani che attualmente utilizzano la sigaretta elettronica. Se nel 2013 la usavano circa 510 mila persone (pari all’1% della popolazione), nel 2014 si è passati a circa 255 mila nulla, o al massimo un ticket variabile da regione a regione (dai 7 agli 80 Euro ) perché vengono effettuate visite specialistiche o accertamenti, poi la terapia, quasi sempre di tipo psicologico e/o comportamentale, è gratuita. I farmaci, utilizzati soltanto per forti fumatori, non sono coperti dal Servizio sanitario e il loro costo si aggira intorno ai 100 Euro mensili. presidente della Società Italiana di Tabaccologia —. E come conferma anche un piccolo studio italiano - condotto dall’Ossfad, in collaborazione con il Centro antifumo dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino -, è essenziale usarla in ambito sanitario, inserendola in un processo che assiste il tabagista a passare dal fumo tradizionale a quello elettronico, per poi smettere. Con un uso corretto si può così far assimilare la giusta quantità di nicotina, evitando tossicità da eccesso o crisi di astinenza».
Purtroppo le attuali strategie di trattamento del tabagismo, verificate a distanza di 12 mesi, funzionano in circa la metà dei casi. Negli ultimi anni si è dunque andato diffondendo il concetto di riduzione del danno. «L’idea è insomma di continuare i tentativi con la sigaretta elettronica, che è comunque meno nociva della tradizionale, in attesa di risposte definitive sulla sua tossicità e efficacia» conclude Fabio Beatrice. alle domande su come smettere all’indirizzo