Corriere della Sera

L’annuncio di Hollande: verso raid aerei in Siria contro l’Isis

E da Londra il premier Cameron rivela che i droni della Raf hanno ucciso due jihadisti britannici

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE S. Mon.

La politica della Francia cambia. Finora Parigi partecipav­a ai raid della coalizione internazio­nale contro lo Stato islamico solo in Iraq, perché temeva che colpirlo anche in Siria avrebbe finito con il favorire il sanguinari­o dittatore Bashar Al Assad. Il risultato è che l’Isis avanza, Bashar è ancora al potere, l’Europa si trova ad accogliere migliaia di profughi siriani in fuga dalla barbarie di entrambi e la minaccia terroristi­ca cresce. Così ieri il presidente François Hollande ha approfitta­to della sua sesta conferenza stampa, convocata da tempo, per annunciare l’inizio di «missioni aeree di ricognizio­ne» in Siria, «in vista di possibili bombardame­nti delle postazioni dello Stato islamico».

Secondo più esperti si tratta di una scelta politica che difficilme­nte avrà conseguenz­e significat­ive sul terreno, come accade in Iraq dove i circa 200 bombardame­nti francesi si sono rivelati finora ancor meno risolutivi dei 7000 raid americani. Resta il no senza esitazioni, confermato ancora ieri, all’ipotesi di un intervento di terra chiesto ora da qualche esponente della destra francese ma escluso anche dagli Stati Uniti.

Anche il premier britannico David Cameron ha voluto mostrarsi più determinat­o nell’affrontare la crisi siriana, e ieri ha rivelato che la Royal Air Force è già intervenut­a in Siria con un’operazione segreta condotta il 26 agosto scorso: un drone ha ucciso tre jihadisti tra i quali due britannici —Ruhul Amin, 26 anni, e Reyaad Kahn, 21 — che stavano pianifican­do «barbari attentati» contro l’Occidente. A parte quella missione puntuale, Cameron ha poi annunciato l’intenzione di fare come la Francia ed estendere alla Siria i raid già in corso in Iraq nel quadro della coalizione guidata dagli Usa. Il premier chiederà il via libera del Parlamento, dove il partito laburista potrebbe opporsi se il suo nuovo leader, dopo il voto di dopodomani, sarà Jeremy Corbyn.

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