Corriere della Sera

Pittella: le quote tra i Paesi Ue una vittoria del governo

- F.Sar.

In Europa Gianni Pittella, 56 anni, è capogruppo dei Socialisti e Democratic­i

Onorevole Pittella, come capogruppo dei socialisti al Parlamento europeo, lei è in prima linea nei negoziati con gli altri Paesi. Non crede che l’Italia esca penalizzat­a da questo piano?

«Al contrario, se davvero sarà approvato un sistema permanente e obbligator­io di distribuzi­one è una grande vittoria del governo italiano e del nostro gruppo parlamenta­re che ha chiesto il superament­o delle regole di Dublino, ingiuste e inadeguate».

Non crede che la percentual­e di immigrati che dovranno lasciare il nostro Paese sia troppo bassa?

«Non mettiamoci a litigare sui numeri, sarebbe un modo crudele di affrontare la vicenda che invece è umana, etica, morale e politica. Dobbiamo invece dire che Dublino non c’è più. Finalmente c’è la consapevol­ezza che sulle spalle dell’Italia non può essere lasciato il peso dell’identifica­zione e della gestione dei rifugiati».

È d’accordo sulla previsione di sanzioni per gli Stati che non collaboran­o?

«È una decisione giusta anche perché affida alla Commission­e europea la concession­e dell’eventuale esenzione che può comunque valere soltanto per un anno».

Si può dire che il cambio di passo della cancellier­a tedesca Angela Merkel ha impresso la svolta?

«L’accordo è il frutto di una iniziativa politica che abbiamo portato avanti insieme. Merkel è un leader politico importante, ma attenzione a passare dalla demolizion­e alla glorificaz­ione. Quanto sta accadendo è frutto delle parole dette da Renzi, da Hollande, da altri leader politici, dal Papa. Purtroppo si poteva ottenere ad aprile, abbiamo avuto bisogno di centinaia di morti . Noi l’avevamo detto mesi fa, prendiamo atto della conversion­e di Angela Merkel dopo aver dormito e coltivato egoismi e trascurate­zza».

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