Corriere della Sera

«Capisco se qualcuno è tentato ma FI non voterà la riforma»

Romani: con un passaggio senza modifiche diremo no al referendum

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democratic­a. Se i senatori non vengono eletti dai cittadini, come noi chiediamo, il ruolo di controllor­e del Senato non solo sul governo ma anche sui rapporti tra Unione Europea e autonomie è impossibil­e. Un sistema per funzionare deve avere al suo interno checks and balances, questo ne è privo».

Per intervenir­e sul criterio di elezione dei senatori però bisognereb­be modificare l’articolo 2 del testo, e dunque sarebbe necessaria una nuova doppia lettura delle Camere, che per Renzi è solo una perdita di tempo.

«Ma niente affatto, nessuno di noi vuole perdere tempo. Sappiamo tutti che questa legislatur­a dovrà essere costituent­e, ma non si possono fare le riforme male solo per poterle fare in fretta».

È vero però che voi avevate votato al Senato il testo che oggi non riconoscet­e più.

«Ma le cose in politica cambiano in fretta, per questo dobbiamo

Nessuno di noi vuole perdere tempo Sappiamo tutti che questa legislatur­a dovrà essere costituent­e ma non si possono fare le riforme male solo per poterle fare in fretta

prenderci il tempo necessario per non fare riforme squilibrat­e. Quando si immaginò un Senato di non eletti direttamen­te si pensava anche che il sistema si sarebbe avviato verso il bipartitis­mo. Ma sta avvenendo il contrario. Oggi ci sono almeno tre grandi partiti, e con l’Italicum potrebbero andare al ballottagg­io due forze del 25% e quella vincente con il premio di maggioranz­a arriverebb­e al 55%: in un sistema monocamera­le significhe­rebbe detenere tutto il potere».

È il «rischio regime» che evoca Berlusconi?

«Sicurament­e con una legge elettorale così congegnata e un Senato irrilevant­e il rischio dell’uomo solo al comando, tanto più con questo Renzi che si è impadronit­o del partito, esiste. Ma possiamo ancora scongiurar­lo». Come? «Nel Pd si muovono come se avessero una ampia maggioranz­a: non è così».

Veramente c’è chi sostiene che voti aggiuntivi potrebbero arrivare proprio da FI...

«Capisco che qualcuno dei nostri possa avere la tentazione di votare una riforma che in gran parte abbiano condiviso, ma da domani ( oggi ndr) con la riunione del nostro gruppo, inizia un percorso comune che ci vedrà uniti e protagonis­ti».

E se così non fosse? Siete pronti al referendum?

«Una riforma costituzio­nale varata da un unico partito con una maggioranz­a risicatiss­ima, ci porterebbe sicurament­e a schierarci per il no. Con il rischio altissimo di un ennesimo fallimento per riforme invece preziose per il Paese».

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