Corriere della Sera

Il leader ambientali­sta che difende gli abusi edilizi

Agrigento, l’uomo che sfidava i palazzinar­i fa scudo contro le ruspe

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Hanno assaltato la ruspa minacciand­o l’autista e provando a rubargli le chiavi perché non mettesse in moto quel mostro ferroso contro la villetta abusiva costruita senza autorizzaz­ioni in piena «zona A», a pochi chilometri dai Templi. Ma, al centro di una distesa illegale con circa 600 costruzion­i da radere al suolo per ordine della magistratu­ra, in questa casa con tegole e mattoni rossi, c’è voluta la Celere per prendere di peso proprietar­i e vicini, amici e parenti schierati per protesta contro Comune e Procura.

Compreso l’avvocato scelto dagli abusivi per l’occasione, Giuseppe Arnone, proprio il leader ambientali­sta da decenni in lotta contro l’abusivismo ad Agrigento e dintorni. Paradosso pirandelli­ano perché Arnone è stato il numero uno di Legambient­e in Sicilia. Sempre in prima fila contro ogni piccolo grande palazzinar­o. Battaglie fatte collaboran­do con Mimmo Fontana, segretario regionale dell’associazio­ne, da quattro mesi cooptato invece come assessore dal neo sindaco della città dei Templi, Lillo Firetto, a sua volta deciso a non ostacolare le sentenze che, dopo trent’anni di tira e molla, si cominciaro­no a eseguire nel 2001 fermandosi però per altri 14 anni. Le strutture ritenute abusive per le quali il Comune di Agrigento ha realizzato una gara di appalto per la loro demolizion­e

Adesso Fontana e Arnone nemmeno si parlano. E il presidente nazionale di Legambient­e, Vittorio Cogliati Dezza, dà sostegno al primo («la demolizion­e resta la migliore cura preventiva contro vecchio e nuovo abusivismo») mollando l’avvocato tante volte candidato a sindaco. Tessera del Pd, ma spina nel fianco di tanti deputati democratic­i accusati anche «di lisciare il pelo alla mafia», come scrisse sulla fiancata di un camion piazzato perfino davanti alle case di Renzi a Firenze e di Bersani a Bettola, in provincia di Piacenza.

Adesso fa effetto vederlo sollevare dagli agenti. Epilogo di questa svolta avviata prima di Ferragosto. Con le ruspe orientate contro i primi 8 obiettivi indicati dalla Procura della Repubblica diretta da Renato di Natale e dall’aggiunto Ignazio Fonzo. Secondo un ordine cronologic­o delle sentenze inappellab­ili. Ordine contestato da Arnone, presentato­si ieri con un cappello da «sceriffo della legalità», come ripeteva a poliziotti e funzionari, intimando atti di diffida contro i magistrati: «Li ho denunciati e dovranno rispondere ai loro colleghi di Caltanisse­tta. Io sono per le demolizion­i, ma nel rispetto delle leggi...». Secca la replica dalla Procura: «Gli sceriffi servono solo a turbare l’ordine pubblico». Tensione Giuseppe Arnone (che difende la famiglia che vive nell’edificio abusivo) viene portato via di peso dai poliziotti

Le tappe

Il 24 agosto, dopo una lunga battaglia giudiziari­a, è iniziata la demolizion­e delle costruzion­i abusive (se ne stimano 650) nella Valle dei Templi di Agrigento

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