Telecom, accordo senza licenziamenti
Raggiunta l’intesa al Mise con Cisl e Uil. I 3.000 esuberi saranno gestiti con la solidarietà L’invito del ministro Guidi alla Cgil perché recuperi «l’unitarietà». Ora la trattativa in azienda
ROMA Un piano di riorganizzazione che in 3 anni vedrà coinvolti 3 mila esuberi: l’ammortizzatore sociale utilizzato sarà la «solidarietà difensiva» su una platea di 43 mila dipendenti di Telecom. L’azienda ha ritirato definitivamente il progetto, tanto temuto dai sindacati, di creare una società ad hoc per i 9 mila lavoratori dei call center ( Caring ndr). Sono i punti chiave dell’accordo siglato ieri sera al ministero dello Sviluppo economico (Mise) dai rappresentanti della Telecom e Cisl Fistel, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni. Assente alla trattativa la Cgil, che aveva abbandonato il tavolo per protesta a fine luglio. Entro un mese azienda e sindacati definiranno i dettagli dell’intesa, a cominciare dalla percentuale dei contratti di solidarietà.
Soddisfatto il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, secondo la quale si tratta di «un traguardo significativo che non sacrifica posti di lavoro». Poi pensando alla Cgil, il ministro auspica che «sia fatto ogni sforzo per recuperare» anche questo sindacato. Critiche roventi, però, arrivano da Michele Azzola, segretario nazionale di Slc Cgil: «Un accordo separato, inutile e nocivo per il futuro dell’azienda».
L’intesa prevede anche una mobilità volontaria per chi ha i requisiti per la pensione entro il 2017 e l’attivazione dell’articolo 4 della legge Fornero che consente l’uscita anticipata fino a 4 anni (con i costi a carico dell’azienda). Per quanto riguarda gli esuberi, 1.700 sono nelle aree di staff, «cross activities di open access» e nell’information technology, più altri 1.300 nella divisione «caring services».
Telecom, che ieri ha chiuso in borsa guadagnando il 2,29%, ha dichiarato di voler avviare un processo di «riprofessiona-lizzazione», assicurano i sindacati, per rendere il caring sostenibile nei costi e salvaguardare anche il mondo degli outsorcing.
Telecom, soddisfatta dell’intesa, sarebbe pronta, secondo fonti aziendali, a procedere sulla strada delle 4 mila assunzioni di giovani annunciate in passato, ma attende che il governo nella legge di Stabilità inserisca la norma della «solidarietà espansiva», prevista e poi saltata nel Jobs act, che consente l’inserimento di nuovi dipendenti con una contestuale e programmata riduzione di orario di lavoro e retribuzione, con gli ammortizzatori sociali che coprono buona parte delle decurtazioni.
Soddisfatto Vito Vitale della Fistel Cisl che ha chiesto l’apertura di un confronto sui «controlli a distanza» previsti nel Jobs act. Se Stefano Conti (Ugl Tlc), ricorda che «non ci saranno uscite traumatiche», Salvo Ugliarolo (Uilcom Uil) aggiunge: «Abbiamo trovato un equilibrio per gestire la crisi».