Corriere della Sera

Baratta-Barbera verso la riconferma alla Biennale

- Giuseppina Manin

Squadra che vince non si cambia. La regola aurea dello sport non vale per la cultura in Italia.

Se a Cannes direttori e presidenti del festival possono essere capitani di lungo corso, a Venezia la legge prevedeva di non varcare il secondo mandato quadrienna­le. La modifica, varata un mese fa nel maxi emendament­o del governo, cambia lo stato delle cose portando a tre i mandati consecutiv­i del presidente. E inoltre dà la possibilit­à al Cda di prorogare nel frattempo l’incarico del direttore di 12 mesi. Così da non interrompe­re il lavoro di programmaz­ione in vista della prossima edizione.

Insomma, in attesa di una riconferma ufficiale del presidente Insieme La madrina del Festival di Venezia 2015, l’attrice e modella Elisa Sednaoui (27 anni) con il direttore Alberto Barbera (65) da parte del ministro Franceschi­ni e del direttore da parte del Cda della Biennale, il vento che spira al Lido, la presenza nei giorni scorsi di Mattarella e molte autorità, lasciano prevedere che Paolo Baratta e Alberto Barbera stiano veleggiand­o verso una riconferma. « La continuità per andare avanti con consolidam­enti struttural­i delle sale e rinnovamen­to dell’intero impianto della Mostra del cinema sarebbe la cosa ottimale», commenta Barbera, probabilme­nte con un riferiment­o a se stesso.

D’altronde i risultati del lavoro svolto insieme in questi otto anni gioca a loro favore: una recuperata reputazion­e internazio­nale della Mostra, i 9 film realizzati dai giovani talenti di Biennale College e tanti numeri confortant­i: alla quinta giornata di proiezioni i biglietti venduti sono 22mila, 9% più dell’anno scorso. Balzo in avanti del 40% per i biglietti della sala web, più 2.3% le presenze Industry, segno che il mercato va.

In diminuzion­e gli abbonament­i globali, in aumento quelli «a blocchi», mentre gli «omaggi» sono calati in due anni del 15%. Stabili i fondi, poco più di 10 milioni: 8 dallo Stato, 2.5 dagli sponsor. Pochi per un festival che deve tener testa ai grandi eventi internazio­nali.

Tra le notizie confortant­i, Baratta annuncia che lo scandaloso «buco» davanti al Casinò è stato riempito in parte e per l’anno prossimo potrebbe essere trasformat­o in un’arena all’aperto sul modello varato ai giardini.

Da parte sua, Barbera ammette che, vista la carenza di titoli, temeva una selezione «più debole del solito». Ma poi invece «i film sono arrivati e accolti al di sopra delle aspettativ­e».

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