Corriere della Sera

Allegri si smarca da Marotta «Vincere? Non è scontato»

Il tecnico della Juve: «Le potenziali­tà ci sono, ma abbiamo cambiato molto»

- Monica Colombo

La classifica piange, lo spogliatoi­o ha subito un pesante ricambio generazion­ale, la società, dopo gli oltre 140 milioni spesi nell’ultima sessione di mercato, preme. «Noi abbiamo l’obbligo di vincere sempre. Il concetto di anno di transizion­e lo rispedisco subito al mittente» ha scritto in una cartolina inviata da Vinovo Beppe Marotta la scorsa settimana. Massimilia­no Allegri, che anche al Milan fu chiamato a gestire il difficolto­so passaggio di consegne dai senatori ai talenti senza dna rossonero, fa spallucce e predica prudenza. «Gli stati d’ansia non mi sono mai piaciuti molto. Bisogna restare lucidi».

Attorno a Max gli schermi del Samsung District rilanciano le immagini dei trionfi in bianconero dell’ultima stagione. Risalgono a una manciata di settimane fa ma gli scivoloni con Udinese e Roma li rendono drammatica­mente lontani. «Diciamo che in questo momento siamo una squadra in costruzion­e, non sappiamo dove possiamo arrivare e quali sono i nostri margini di migliorame­nto. La nostra stagione comincia questa settimana» afferma il tecnico come a voler cancellare con un colpo di spugna l’avvio di campionato da incubo. Prossima fermata, il Chievo. Ovvero lo stesso avversario che affrontò in serie A lo scorso anno all’inizio della sua esperienza bianconera. «Comincio la mia seconda avventura alla Juve consapevol­e che le annate di transizion­e qui non esistono. La rosa è di ottimo valore ma con dieci giocatori nuovi è normale che serva del tempo». La piazza rumoreggia e la dirigenza chiede risultati. «C’è solo da pensare positivo, non vedo perché si debba fare altrimenti. Abbiamo tutte le potenziali­tà per fare bene ma vincere non è scontato». Chissà se Marotta è dello stesso avviso. Di certo anche Lichtstein­er in un’intervista al sito della Fifa ha confessato che la Juve ha dei limiti. Parlando della finale persa con il Barcellona ha ammesso: « Purtroppo, pur avendo dimostrato la nostra forza, in Europa non siamo ancora al livello di squadre come Real, Bayern e Barcellona che in finale ci vanno quasi ogni anno».

Per fortuna per la gara con i veneti (in occasione della quale la curva Sud sarà chiusa provocando la polemica decisione del club di non riproporre l’iniziativa «Gioca con me» coinvolgen­do i bambini, visto che «da aprile a oggi nulla è successo» per risolvere «l’urgenza di adeguare tutti gli stadi di serie A alle più comuni misure e tecnologie di sicurezza») torna a disposizio­ne Marchisio che ieri si è allenato con il gruppo dopo il problema muscolare al retto femorale rimediato a metà agosto.

Non chiedete a Max se condivide il giudizio del suo ad su Pirlo («ogni giocatore deve capire quando è il momento di appendere le scarpe al chiodo» ha commentato il dirigente bianconero a Cernobbio): «Sono stato tre giorni in vacanza, non ho letto niente… ». Tecnico Massimilia­no Allegri, 48 anni, al secondo anno alla Juventus e ancora a zero punti dopo l’annata dello scudetto e della finale di Champions (Eidon)

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