Corriere della Sera

Il Giro 2016 svela la cronometro tra i vini del Chianti

Vuelta, Aru perde la maglia rossa per un secondo, continua il duello con Purito Rodriguez

- Marco Bonarrigo

Del Giro d’Italia 2016 si conoscevan­o già vocazione internazio­nale e partenza dall’Olanda: tre tappe (un prologo e due in linea) dal 6 all’8 maggio nella regione del Gelderland. Ieri è stato svelato anche il percorso della crono individual­e, uno dei più belli nella storia della corsa rosa: 40 chilometri da Radda a Greve, nel cuore di quel Chianti classico dove si producono ogni anno 35 milioni di bottiglie di uno dei vini italiani più esportati al mondo. La crono (9ª tappa, 15 maggio, 40 chilometri ondulati) è stata presentata ieri a Londra da Rcs Sport, con il patrocinio del Consorzio Chianti Classico. Dopo lo start olandese il Giro osserverà un giorno di riposo per permettere il trasferime­nto della carovana in Calabria da dove inizierà la risalita della penisola. Il tracciato verrà svelato completame­nte il mese prossimo.

Dal Giro d’Italia a quello di Spagna, che ieri ha vissuto la terza tappa consecutiv­a di grande salita. Sulle rampe dell’Alto Ermita de Alba la corsa ha scongelato, riconsegna­ndolo alla vittoria dopo lunga ibernazion­e agonistica, il lussemburg­hese Frank Schleck. 35 anni, talento del ciclismo mondiale, Schleck non vinceva una corsa dal 2011, fiaccato da continui

Sorpasso Joaquin Rodriguez tiene a distanza Fabio Aru (Afp) infortuni e da una discussa positività al Tour. Ieri Schleck ha animato la classica fuga iniziale per poi stroncare negli ultimi chilometri, percorsi quasi a zig zag per le pendenze superiori al 20%, la resistenza del compagno di fuga colombiano Torres. Terzo Moreno Moser, pimpante dopo anni di anonimato totale.

La Luarca-Ermita de Alba ha scombinato le carte per la vittoria finale. Nello spalla a spalla con Purito Rodriguez lungo l’ultimo chilometro, Fabio Aru ha ceduto la maglia rossa per un solo secondo allo spagnolo, pagando — forse — anche il ritmo dei compagni dell’Astana, che hanno tirato a tutta anche quando il sardo visibilmen­te faticava a tenere le loro ruote. Tiravano per mettere fuori gioco il terzo incomodo, Tom Dumoulin. L’olandese si è staccato ma non è crollato, come tutti prevedevan­o. Il suo ritardo è importante (1’51” da Rodriguez), ma il tracciato della crono di domani (oggi la corsa riposa) lo vede nettamente favorito rispetto a due non specialist­i come lo spagnolo e il sardo, che dovrebbero recuperare terreno e giocarsi la corsa nel tappone di montagna di sabato.

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