La nuova normalità del rossetto rosso
Le modelle di Dolce e Gabbana reclutate su Instagram. «La bellezza impossibile ha stancato»
e donne del mondo si truccano, si fanno selfie, e li postano su Internet. Stefano Gabbana, la metà della ditta Dolce e Gabbana, che ormai è addict da social network e che su Instagram ha più di 600 mila follower, ha intercettato questa miriade di «scatenate», le ha tolte dal flusso anonimo del post quotidiano e le ha illuminate, mettendole in palchetto. Ha scelto le foto che gli piacevano di più, colpito dalla spontaneità di quei make up caserecci ma forti, e ha creato intorno a loro una campagna pubblicitaria, un nuovo corso del Beauty Dolce e Gabbana, basato su donne normali e non solo su modelle di professione, che è subito diventata a sua volta virale, scatenando nuovi selfie spontanei, in un continuo rimando fra campagna istituzionale e flusso internettiano. Un continuo sfilare di street beauties postate all’ hashtag #dgwomenlovemakeup, e poi scelte — una a settimana — per la campagna. Una palestra di umori contemporanei basata sulla comunicazione diretta e sull’immediatezza dell’immagine imposta dallo specifico del social network più popolare del momento, Instagram.
Donne normali, dunque, che si truccano con puntiglio cura e passione come da dna femminile, ma che puntano anche a una differenziazione rispetto a quel mainstream che ha tentato di imporre un codice unico di bellezza asetticamente stereotipato e che sta precipitando sotto i colpi del social network che accoglie senza filtri, neppure quegli estetici, pronto a inglobare la diversità. Ricomponendo alla fine il puzzle di un mondo in prevalenza normale, dove riescono a convivere l’orientale che guarda in basso con sorriso scarlatto, la bionda scarmigliata ma con labbra incisive, la giovane e la meno giovane, la bella davvero e quella meno, in democratica compagnia.
«Tutti stiamo riscoprendo la normalità, stiamo tutti cercando di superare quell’ansia da Cate Blanchett sensuale, chic, con la sua eleganza atemporale. È ancora lei l’ambasciatrice della fragranza Sì di Giorgio Armani, per il nuovo spot che verrà svelato domani in tutto il mondo. «Girato dalla regista iraniano americana Massy Tadjedin —raccontano alla maison — il film riprende la storia della donna Sì: impegnata, autentica, forte, appassionata e realizzata. E che invita le altre donne a dire Sì a se stesse». Il filmato realizzato in Australia è accompagnato da una colonna sonora particolare: un remix della canzone di Mika «Any Other World». Sì, lanciato nel 2013, una fragranza iconica per il brand, è un chypre moderno reinventato attorno alla nota liquorosa del cassis che si unisce a un bouquet floreale composto da fresia, rosellina di maggio con un fondo di delicatissimo patchouli. Dice lo stilista: «Sì è il mio omaggio alla moderna femminilità, un’irresistibile miscela di grazia, forza e spirito d’indipendenza». (g.gh.) prestazione, di adeguamento a canoni impossibili che ha fatto sbarellare chiunque», commenta Stefano Gabbana.
E soprattutto nessuna rottamazione, ma scelte ad ampio raggio che tengano insieme la tradizione («il nostro bagaglio, le nostre fondamenta») e l’attualità, senza però farsi mangiare dalla novità. Perfetta quindi anche se in apparenza controcorrente la prossima testimonial del nuovo rossetto Dolce e Gabbana, Sophia Loren che con il Sophia Loren N.1 festeggerà gli 81 anni il 20 settembre, una celebrità che però riesce a mantenere una basica normalità d’animo oltre la fama, raccontando di come la sera mangi le cose avanzate: «Ci sono i frigidaire. Si riscalda tutto ed è più buono».
A Gian Antonio Stella che l’ha intervistata per Sette ha raccontato anche, con freschezza di ricordi, quanto il suo primo rossetto sia stato meno glamour ma sempre speciale, irrompendo nella quotidianità di un’infanzia povera ma piena di aspettative: «Con la mia amica Adele scendevamo in giardino dove c’erano molti gerani, toglievamo qualche petalo e ce li mettevamo sulla bocca. Gerani rossi».
Donne che riescono a raccontarsi con semplicità oltre la fama, come la regina Elisabetta che smessi i panni di sovrana si annoda il suo fazzoletto sotto il mento e va a cavallo, onorando le sue passioni come chiunque altro. Ma anche lei sempre con il rossetto. «La marca non importa, è il mood che certe donne, celebri o meno riescono a creare. Certo ci fa piacere vendere i nostri vestiti e i nostri trucchi, ma quello che ci emoziona è che le persone capiscano il nostro messaggio. È questo il valore aggiunto, questa spontaneità che crea pathos».
Celebrità e no, giovani e meno, belle o solo interessanti, tutte a caccia di una nuova normalità, ma che sappia emozionare.
@maragnese