Corriere della Sera

Vietato sbagliare in casa con il Chievo. Allegri: «È un momento delicato» Alla Juve non resta che fare una cosa: i punti

- DAL NOSTRO INVIATO Paolo Tomaselli

Anche i ricchi piangono. Ma poi arriva il momento in cui si devono dare un contegno, anche per quello che rappresent­ano. La Juventus brinda a un fatturato record di 348 milioni e a un utile d’esercizio di 2,3 milioni, frutto della cavalcata in Champions e soprattutt­o di un quadrienni­o virtuoso. Ma nei calici c’è solo acqua senza bollicine: lo storico record nell’avvio di campionato con due sconfitte su due va ripiegato e messo via in fretta. Allo Stadium arriva un Chievo a petto in fuori e a punteggio pieno. Ma l’avversario principale per la Juventus è proprio se stessa: bisogna battere i dubbi prima che diventino paure, bisogna ritrovare il rapporto di fiducia col gol e tornare a essere la difesa migliore d’Italia. Trovare tutto in una notte, contro un avversario organizzat­o, collaudato e veloce, «non sarà facile — avverte Massimilia­no Allegri — ma bisogna farlo per forza». Anche perché martedì a Manchester, sponda City, inizia la Champions. E servono un approccio e un’autostima da vecchia Juve.

«Il momento è delicato — ammette il tecnico livornese —. Perdere le prime due partite non era mai capitato alla Ju-

Riscossa Paul Pogba, 22 anni (Ansa) ventus. Purtroppo è successo, bisogna essere coscienti e realisti. Il mercato è chiuso e adesso: c’è poco da parlare, ma solo da lavorare e fare». Fare punti, certo. Ma anche fare la nuova Juve. Perché se è ormai vietato in casa bianconera fare riferiment­o a questo come a «un anno di transizion­e», Allegri ripete che è «un anno di ricostruzi­one». Perché i due concetti non racchiudan­o lo stesso risultato, va ritrovata in fretta una nuova identità. E lo snodo è così importante che Allegri stesso fa propaganda: «Si torna alla difesa a quattro. Gioca Barzagli, gioca Marchisio e anche Alex Sandro. Hernanes? È pronto. Via, stavolta fate festa».

Il dubbio principale riguarda l’attacco: Morata non parte titolare dalla finale di Champions e in settimana ha avuto un attacco febbrile. Lo spagnolo potrebbe alternarsi con Mandzukic accanto a Dybala. L’altro dubbio, non meno «pesante» riguarda Pogba. Quello vero è rimasto a Shanghai? «Deve tornare a giocare come ha fatto in Supercoppa — sottolinea Allegri — né più né meno. A Roma ho usato la metafora del bambino di 4 anni a cui non si può chiedere di scrivere, perché lui ha 22 anni e non può fare il trentenne. Deve giocare in modo più spensierat­o, con le cazzate che fa un ragazzo di 22 anni, perché questa è la vita». Ai ricchi (di talento) serve anche un po’ di sana incoscienz­a per tornare a sorridere.

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