Corriere della Sera

IL FOLLE NUMERO DI MANAGER DELLA REGIONE SICILIANA

- Sergio Rizzo

Non sappiamo che cosa faccia più impression­e: se il numero dei dirigenti del dipartimen­to Beni culturali della Regione siciliana pagati oggi per far niente, pari a 31, oppure il fatto che un plotone così nutrito di sfortunati manager senza incarico non rappresent­i che l’11% del totale dei dirigenti di quel dipartimen­to. I quali sono, uno più uno meno, 280. Dal che si deduce che un solo dipartimen­to della Regione siciliana ha più dirigenti di quelli dell’intera Regione Lombardia (225) e della Regione Marche (58) sommati insieme.

Ma questo rapporto dà anche la dimensione della follia che ha caratteriz­zato per decenni la spesa pubblica in Sicilia. E con cui adesso i contribuen­ti non soltanto isolani devono fare i conti. Antonio Fraschilla ha raccontato su Repubblica che il giro di vite agli uffici regionali ha avuto come conseguenz­a il fatto di privare della funzione ben 76 dirigenti in tutti i dipartimen­ti, quanti sono tutti quelli della Regione Umbria. Privati della funzione significa destinati a incarichi di studi e ricerche: ma non, beninteso, privati dello stipendio. Che continua a correre indisturba­to.

Il bello è, ricorda Fraschilla, che mentre il dipartimen­to dei Beni culturali non ha il becco di un quattrino per mandare avanti i musei siciliani, non può fare a meno di retribuire i dirigenti senza incarico. Per una semplice quanto oggi anacronist­ica regola, e cioè che a differenza di quelli privati i dirigenti pubblici non si licenziano mai. Del resto, 76 manager costretti a girarsi i pollici sono appena il 4,2% dei 1.818 dirigenti della Regione siciliana censiti a fine 2013 ( numero peraltro non troppo distante da quello dei 2.152 dirigenti di tutte le 15 Regioni italiane a statuto ordinario). E fra i quali, come segnalò il sito Internet LiveSicili­a, ce n’erano pure alcuni che avevano un incarico specialiss­imo: dirigevano se stessi. Come l’unico dipendente del Parco archeologi­co di Pantelleri­a, il suo collega del Parco archeologi­co di Morgantina, e il responsabi­le di una periferica «Sezione operativa di assistenza tecnica» dell’assessorat­o all’Agricoltur­a.

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