Corriere della Sera

Obama «vede» le carte di Putin sulla Siria

- Di Fabrizio Dragosei

Non è del tutto chiaro chi abbia richiesto l’incontro, ma la cosa importante è che Barack Obama e Vladimir Putin si vedranno lunedì prossimo. Sessanta minuti attorno a un tavolo a New York, dopo che Putin avrà parlato all’Assemblea generale dell’Onu. E anche questo è un fatto nuovo, visto che il presidente russo era assente da dieci anni. È il tentativo di rilanciare per l’ennesima volta un rapporto assai difficile che però appare essenziale per riuscire ad avviare a soluzione la crisi siriana e quella ucraina. Siria, soprattutt­o, visto che Mosca ha deciso di impegnarsi a fondo (anche) su questo scacchiere. Le differenze con Washington ci sono ancora, ma non sembrano più abissali. La principale è sul ruolo di Bashar Assad che Mosca vuole mantenere al suo posto. Negli ultimi giorni ci sono stati passi avanti. Gli americani, che prima chiedevano l’immediata uscita di scena del presidente siriano, ora si dicono disposti ad aspettare. Giorni, mesi o anni? Su questo nessuno si pronuncia. I russi, a loro volta, fanno capire che «oggi» Assad non si tocca, ma domani, chissà. La questione, ha detto il portavoce di Putin, dovrà essere decisa dal popolo siriano «tramite procedure democratic­he». Sembra di trovarsi di fronte a quelle che un politico italiano definì anni fa convergenz­e parallele. Della Russia, d’altra parte, non si può fare a meno in quella regione. Non solo, ma un accordo con Mosca e un suo intervento nella coalizione contro l’Isis potrebbe essere molto utile. In queste settimane l’esercito russo ha rafforzato le sue posizioni in Siria. Cinquecent­o fanti di marina sono schierati a difesa dell’aeroporto di Latakia e di basi logistiche dove sono arrivati almeno 28 aerei: quattro caccia Sukhoi Su-30SM multiruolo, 12 SU-25 da attacco al suolo e altrettant­i bombardier­i tattici a bassa quota SU-24M. Forze che hanno allarmato gli americani i quali temono che vengano usate anche contro la coalizione per difendere Assad. Tutt’altro discorso se Mosca le adoperasse unicamente per colpire le roccaforti dello Stato Islamico. Magari d’intesa con Washington e con le capitali europee.

Il gruppo

Le «Farc» (Forze armate rivoluzion­arie della Colombia) sono un’organizzaz­ione guerriglie­ra comunista fondata nel 1964 e inserita da Usa e Ue tra i gruppi terroristi­ci. L’accordo di Cuba prevede che nei prossimi sei mesi si chiuda il lungo conflitto con Bogotà

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy