Rai3, bufera sul Pd. Grillo: come Goebbels
Proteste dopo le parole di Anzaldi («Non sanno chi ha vinto»). La difesa degli esponenti renziani Il sindacato dei giornalisti e l’Usigrai: frasi pesanti che rivelano la visione di un’azienda asservita
Non ci è andato giù leggero e quando mai lo fa, ribattezzandolo «Michele Goebbels Anzaldi». E qui parliamo di Beppe Grillo e di cosa ha scritto sul suo blog. Ma a scornarsi sulle libere esternazioni al Corriere del senatore dem, nonché segretario della Vigilanza — «Forse a Raitre e al Tg3 non sanno chi ha vinto» — ieri sono state anche le due anime conflittuali del Pd, con la minoranza che proprio non ha gradito e i renziani, alcuni, che invece l’hanno difeso.
Insomma, anziché scemare, col passare dei giorni la polemica sulla terza rete di viale Mazzini, accusata di essere poco pluralista (il Pd si è lamentato perché nelle prime due puntate di Ballarò c’era sempre un Cinquestelle) o addirittura « camorrista » ( dal governatore della Campania Vincenzo De Luca che rischia una pronta querela dell’azienda e che ieri dichiarava: «Quelli del Pd si commuovono troppo facilmente»), è continuata rovente più che mai, proprio nel giorno in cui i vertici Rai al gran completo venivano ricevuti al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella.
Dopo averlo paragonato al gerarca nazista in un post intitolato M5S Raus, Grillo riassume quelle che secondo lui sono le chiare regole di «Goebbels-Anzaldi»: «Vietato criticare il governo, vietato intervistare portavoce del M5S, il Pd ha sempre ragione, chi sgarra paga (Vianello è avvisato per la seconda volta). Sieg Heil Pd». I suoi parlamentari si contentano di denunciare la «bulimia lottizzatrice priva di pudore del Pd».
La maggioranza renziana soccorre l’assediato. «Paragonare Sul Corriere L’articolo sulle tensioni tra il Pd e RaiTre pubblicato ieri dal Michele Anzaldi a Goebbels è inaccettabile, un’azione misera di una forza politica abituata a denigrare», si indigna Lorenza Bonaccorsi della segreteria del partito. «Il M5S che accusa il nostro collega di censura verso Raitre è lo stesso che lanciò la caccia al giornalista ostile?», si interroga su Twitter il senatore Andrea Marcucci. Sostiene che i grillini facciano polemiche tanto per fare il senatore Vinicio Peluffo: «L’unico scopo è la conservazione dei monologhi in prima serata conquistati in Rai». L’onorevole Edoardo Fanucci protesta: «Grillo si vergogni, offende le vittime dell’Olocausto».
Non stanno con Grillo ma nemmeno con Anzaldi gli esponenti della minoranza Pd. Uno è il senatore Federico Fornaro: «Non mi riconosco nella maniera più assoluta nelle parole e nel tono delle dichiarazioni del collega sulla gestione del Tg3 e di Rai3». L’altro è Alfredo D’Attorre che argomenta: «C’è da augurarsi che i vertici del Pd prendano le distanze dalle sue sconcertanti dichiarazioni, incompatibili con la nostra storia». In pubblico, almeno, non è successo.
E manco in privato, a sentire il protagonista. «Nessuna
Il contrattacco Il dem Marcucci: il M5S che si lamenta è lo stesso che lanciò la caccia al reporter ostile?