AstroSamantha e l’acqua su Marte «Sfiderei i rischi e andrei lassù»
«Mi limito a citare le previsioni della Nasa che indicano come data gli anni dal 2030 in poi». Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Esa, capitano pilota dell’Aeronautica Militare e protagonista della missione dell’Asi Futura che l’ha portata 199 giorni nello spazio, non si sbilancia in previsioni sulla tempistica dell’approdo dell’uomo su Marte. Ma commenta con entusiasmo l’annuncio del ritrovamento dell’acqua salata sul pianeta rosso. L’occasione, ieri a Roma, l’anteprima organizzata all’Agenzia spaziale italiana di Tor Vergata di The Martian, il film di Ridley Scott in uscita domani per la Twentieth Century Fox con Matt Damon nei panni dell’astronauta e botanico Mark Watney. «Sapere che c’è acqua salata su Marte incoraggia l’esplorazione marziana. Le missioni future diventano meno costose e dunque più realistiche: si potrà pensare allo sfruttamento delle risorse in situ per il sostentamento degli astronauti. E alimenta anche due nostre ossessioni». Quali? «La nostra continua ricerca della vita oltre la Terra, anche se stiamo parlando di forme di vita molto elementari. E la nostra ossessione di trovare un altro pianeta in cui vivere». Il cinema sta tornano alla scoperta dello spazio. Di «Gravity» disse che la faceva sorridere. «In quel film era realistica la rappresentazione della stazione spaziale, il resto molto meno. The Martian mi sembra lo sia soprattutto nel mostrare le competenze degli astronauti e il grande lavoro di squadra di ogni missione». Mostra anche la solitudine nello spazio. Lei l’ha patita? «Noi eravamo in sei. I momenti di solitudine in verità te li dovevi creare». Il protagonista di «The Martian» diventa insegnante, spiega ai suoi allievi che il compito degli astronauti è affrontare nuovi problemi e trovare soluzioni. «Mi sembra corretto. Mi piace parlare delle esplorazioni spaziali come di un viaggio collettivo che riguarda noi scienziati in primo luogo ma che è un’avventura che deve coinvolgere tutti». Lo spazio è tornato sinonimo di nuova frontiera. Perché? «Mi sembra ci siano dei cicli, dopo periodi in cui ci si concentra su cose più frivole si sente il bisogno di guardare lontano». Lei ci andrebbe su Marte? «Certo non con una missione improvvisata. Ma la risposta è sì, anche se esistesse un margine di rischio».