Corriere della Sera

Compleanni scordati e vicini con i gattini Vita senza Facebook

I racconti in Rete dei 20 minuti di blackout

- @leonard_berberi Leonard Berberi

Aun certo punto hanno tirato fuori pure i marò, ormai un feticcio social. Per non parlare dei gattini e dei «mi piace», dei giochi e delle date da ricordare. Fino ad arrivare alle perle calcistich­e. Agli spot creati all’istante. Alle previsioni sui picchi, tra nove mesi, dei tassi di natalità.

Facebook si ferma per la seconda volta in pochi giorni e gli utenti si scatenano. In linea con quel tasso di cinismo che caratteriz­za chi interagisc­e con gli altri durante i programmi tv e le partite di calcio, i fatti di cronaca e le vicissitud­ini dei vip. Così, a colpi di hashtag (#FacebookDo­wn) eccoli infiammare Twitter, la piattaform­a dove convergono genio, ironia e analisi sociologic­he — quando il sito di Mark Zuckerberg è irraggiung­ibile — e che durano fino al ripristino.

« Mentre c’era # FacebookDo­wn ho conosciuto due persone meraviglio­se. Dicono di voler essere chiamati lui “papà” e lei “mamma” » , cinguetta @StyCerutti. «Ormai Facebook cade più spesso di Pippo Inzaghi dentro area di rigore avversaria», ironizza @VujaBoskov, profilo Twitter (seguito e finto) in onore dell’ex allenatore. «Ecco Twitter mentre accoglie i rifugiati di Facebook», rincarano la dose altri con tanto di foto di poveri disgraziat­i con il volto coperto dal logo del social network.

Mentre l’ironia scorre a colpi di undici tweet al secondo l’azienda california­na spiega alla tv Cnbc che è un «problema di configuraz­ione dei server». Un disservizi­o che a Facebook, calcolano alcuni analisti, sarebbe costato circa 30 mila dollari. Al minuto. «Ma non va nemmeno Tinder», denunciano in tanti, visto che l’app per rimorchiar­e funziona proprio grazie al social network che conta 1,5 miliardi di iscritti.

La « solidariet­à » in realtà non s’è vista nemmeno tra le aziende. Diversi marchi hanno sfruttato l’interruzio­ne per farsi pubblicità. «Se Facebook si prende una pausa, potete farlo anche voi», scrive il profilo ufficiale di Kit Kat Canada. «Ciao Facebook, sembra che voi abbiate bisogno di un caffè», aggiunge Costa Coffee, catena di negozi di cui non è difficile intuire il prodotto principale.

Ma il vero problema sono loro: le date, i giochi, i gattini. «Come faccio a sapere di chi è il compleanno oggi?», è la battuta che spopola. «Padre si lamenta da ieri del #FacebookDo­wn perché non può giocare a Candy Crush», racconta @Ale_Rame. «Il vicino di casa ha suonato il campanello per mostrarmi foto di gattini » , scherza @lastknight. Cui fa eco @insopporta­bile (account di un certo successo): «Voi qui tranquilli ma con #facebookdo­wn non si sa che fine abbiano fatto milioni di gattini».

E di fronte a chi esulta perché così il mondo è meno virtuale ecco che arriva @MarioBasto­ne: «Dai che adesso si torna a uscire e a incontrars­i al bar con i vecchi quattro amici! Ah no, ci sono Twitter e Instagram». Senza scampo.

985 Mila Quanti sono stati i tweet ironici scritti durante il blocco di Facebook 1,5 Miliardi Gli utenti unici mensili (in tutto il mondo) del social network di Zuckerberg 30 Mila dollari Quanto costerebbe a Facebook, secondo alcuni analisti, ogni minuto di blocco del sito

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Ironia Alcuni dei cinguettii pubblicati durante il blocco (durato una ventina di minuti in buona parte del mondo) di Facebook. Sopra, in spagnolo: «Twitter mentre accoglie i rifugiati di Facebook». Di fianco la pubblicità di Costa Coffee e uno dei...
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