Corriere della Sera

Popolare di Vicenza taglio di 150 sportelli e 600 posti di lavoro

Oggi il piano industrial­e per riorganizz­are la banca

- Rita Querzé

Il primo passo della ripartenza. Questo vuole essere il piano industrial­e della Popolare di Vicenza che sarà esaminato oggi dal consiglio di amministra­zione. A illustrare le misure sarà il consiglier­e delegato e direttore generale Francesco Iorio. Il banchiere, ex direttore generale di Ubi, si è insediato alla Popolare di Vicenza nel giugno scorso raccoglien­do la sfida del rilancio dell’istituto.

Quello che già trapela rispetto ai contenuti del piano sono i tagli al personale. Si parla della chiusura di 150 filiali e, di conseguenz­a, di 600 dipendenti in meno su 5.500. Le indiscrezi­oni hanno messo in allerta il sindacato. «Seicento esuberi corrispond­ono a un taglio del 10% della forza lavoro. È inaccettab­ile che gli errori di una gestione tutt’altro che trasparent­e ricadano sui lavoratori», ha tagliato Nei primi otto mesi dell’anno le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili sono aumentate dell’86,1%. Lo riferisce L’Abi ( nella foto il presidente Antonio Patuelli) sulla base di un’analisi che ha preso in consideraz­ione i dati di 78 istituti di credito che rappresent­ano circa l'80% del mercato. L’ammontare complessiv­o delle erogazioni alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni è stato pari a 28,920 miliardi di euro rispetto ai 15,543 miliardi dei primi otto mesi del 2014. I mutui a tasso variabile rappresent­ano il 48,3% del totale, sebbene nel mese di agosto oltre il 60% dei mutui concessi era a tasso fisso conto il 20% scarso dei mesi precedenti. corto Giuliano Xausa della Fabi. I sindacati avranno occasione domani di conoscere le linee guida del piano dal consiglier­e delegato. Per attutire il colpo dovuto ai tagli, il piano dovrebbe aprire un fondo di solidariet­à per incentivar­e l’uscita. Si ragiona inoltre su un secondo fondo che potrebbe essere utilizzato come ammortizza­tore per la riduzione volontaria delle ore di lavoro.

Il piano che sarà presentato oggi è la risposta a problemi che per la Popolare di Vicenza iniziano con l’ispezione della Bce. La Banca centrale europea ha contestato l’erogazione di finanziame­nti per 974,9 milioni ai propri clienti per far acquistare azioni della banca, sottraendo­li dal patrimonio di vigilanza. Nell’ultima semestrale la perdita netta nei sei mesi è di 1,053 miliardi di euro in buona parte determinat­a da rettifiche sul valore dei crediti per 703 milioni di euro. Ai guai «europei» della banca si aggiungono Secondo i dati diffusi dall’Abi, l’incidenza delle surroghe sul totale dei nuovi finanziame­nti alle famiglie per l’acquisto di immobili è pari, nei primi otto mesi, a circa il 29%. L’ammontare delle nuove erogazioni di mutui nel 2015 è anche superiore sia al dato dello stesso periodo del 2013, quando si attestaron­o sui 12,089 miliardi di euro, sia al valore dei primi otto mesi del 2012 (13,924 miliardi di euro). Inoltre — sottolinea Abi — le erogazioni dei primi otto mesi del 2015 superano già le erogazioni di tutto l’anno 2014. quelli tutti italiani dovuti a un’indagine della procura di Vicenza che coinvolge l’ex ad Samuele Sorato e altri quattro tra manager e amministra­tori, o ex, insieme con il presidente Gianni Zonin. Ci sono poi le iniziative delle associazio­ni dei consumator­i: è partita ieri l’azione risarcitor­ia del Codacons. E le verifiche della Consob, in corso da aprile. «Un po’ alla volta verrà fuori tutto – ha detto ieri Giuseppe Vegas, il presidente della Consob –. Non parlerei di mancanze nei controlli, ma probabilme­nte qualche prassi non è stata adeguata». Ora il futuro della banca passa attraverso la quotazione e un nuovo aumento di capitale per un 1,5 miliardi che costerà parecchio ai soci per l’attesa ulteriore svalutazio­ne del titolo.

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