Cibo, lo sponsor più efficace della lingua italiana
La lingua come identità ma anche come ambito di mediazione e dialogo tra popoli, messa in rapporto in quest’anno di Expo anche con la cultura del cibo: si apre oggi a Milano la nona edizione della manifestazione Piazza delle lingue 2015, sottotitolo L’italiano del cibo, rassegna di incontri con studiosi, linguisti e autori organizzata dall’Accademia della Crusca insieme all’Università Statale di Milano, con l’alto patronato della Presidenza della Repubblica.
Cavalcano entrambi i temi, lingua e cibo, le diverse tavole rotonde della rassegna: la prima giornata si snoda tra l’inaugurazione al Castello Sforzesco con la tavola rotonda «Lingua, cultura, economia. Le parole della cucina e dell’alimentazione e l’Immagine Italia», con Tullio De Mauro, Giulio Giorello e Annamaria Testa (ore 10), i laboratori alla Statale, e il convegno pomeridiano «Quando gli altri eravamo noi» (ore 17). Domani, oltre agli appuntamenti sul cibo in varie sedi, da segnalare il dibattito nella Sala Buzzati del «Corriere della Sera» sul tema «Italiano lingua adottiva. La
Preparazione della pasta,
(1400) cucina come luogo identitario e punto di incontro» (via Balzan 3, ore 17, ingresso solo su prenotazione, telefono 02 87387707): qui ci si interroga sul tema dell’incontro con l’Altro per il mezzo della tradizione gastronomica, con gli interventi di Piergaetano Marchetti e la presenza di autori come Nicolai Lilin, Pap Khouma, Isoke Aikpitanyi, Cheikh Tidiane Gaye, Karin Gelten, intervistati da Vittorio Coletti, Paolo Di Stefano e Giuliana Nuvoli.
Per la giornata di chiusura del 2 ottobre, l’omaggio a una personalità storica della tradizione culinaria, ma anche letteraria, italiana, Pellegrino Artusi: nella mattinata prende l’avvio alla Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani il dibattito «Artusi ieri, oggi, domani», con il presidente onorario dell’Accademia della Crusca, Nicoletta Maraschio, e con gli interventi di Giovanni Ballarini dell’Accademia italiana della Cucina, Alberto Capatti di Casa Artusi, Giovanna Frosini dell’Accademia della Crusca, la giornalista del «Corriere» Marisa Fumagalli, il docente Andrea Segrè; il dibattito inaugura tra l’altro due mostre affini in Sormani, l’una dedicata a «La cucina italiana nei ricettari dal Cinquecento a oggi» e l’altra su «Pellegrino Artusi e l’Unità italiana in cucina», con documenti e volumi.
La chiusura della Piazza della lingua si svolgerà sempre il 2 in Statale (dalle ore 16) e sarà un evento intorno all’altro dedicatario di questa giornata, Dante Alighieri, protagonista durante la manifestazione anche con maratone di lettura ed esposizioni: il dibattito e lo spettacolo finale, con il titolo «Cibo e convivio nell’età di Dante», proporranno gli interventi di Giuliana Nuvoli e Rosario Coluccia e l’esibizione «in tema» con il gruppo di danza antica «Il Leoncello» e con l’ensemble di musica antica «Arundel».