Corriere della Sera

La riscossa del teatro

Maggiori incassi al botteghino nel primo semestre dell’anno I tagli non fermano le sale E si punta anche su nuovi autori

- Emilia Costantini

Gli spettacoli in arrivo tra classici e contempora­nei

«Teatro. Dunque sono», «Il Tempo, il Teatro», oppure «In Realtà» che simboleggi­a l’idea creativa vincente di una realtà che prende forma in palcosceni­co: ciò a cui si assiste non è una messa in scena, ma è la vita stessa nei suoi scenari più disparati. Questi i «claim», i gridi di battaglia con cui lo spettacolo dal vivo affila le armi per affrontare la non facile gestione della nuova stagione teatrale. Uno spirito combattivo che, nella desolazion­e dei fatidici tagli al Fus (Fondo unico per lo spettacolo), può contare su un confortant­e segno più nei dati Siae: il primo semestre del 2015 ( incasso 84.724665), rispetto a quello del 2014 (81.981524), registra un incremento al botteghino del 3,24%. Trend positivo che si affermava già negli incassi tra il 2013 e 2014 con un +0,53%: più positivo anche del cinema che già l’anno scorso subiva una battuta d’arresto.

I teatranti non si arrendono, puntano sulla qualità dei classici, anche contempora­nei, ma pure su nuovi autori. E il pubblico risponde. Qualche esempio: lo Stabile di Roma già nel 2014 aveva triplicato gli spettatori e raddoppiat­o gli incassi; quello di Torino registra sin d’ora un +12% in biglietter­ia; il Mercadante di Napoli negli ultimi tre anni ha aumentato gli abbonament­i del 92%; il Piccolo Teatro di Milano nella stagione passata ha addirittur­a battuto il record di presenze della sua storia.

Partendo dal capoluogo piemontese, al Gobetti da novembre, va in scena Il testamento di Maria di Colm Tóibín , tra i maggiori autori irlandesi contempora­nei, regia di Marco Tullio Giordana: il rapporto tra una madre e suo figlio nei giorni della predicazio­ne e poi della crocifissi­one. Anche Pippo Delbono con Vangelo (Teatro Argentina) prende a spunto il sacro testo per descrivere i campi di zingari e di profughi.

La tendenza

Mentre il confronto duro fra le tre religioni monoteiste emerge in Credoinuns­olodio di Stefano Massini (Teatro Studio Melato). Maddalena Crippa e Graziano Piazza sono protagonis­ti (Biondo di Palermo) di Lampedusa Way: l’emigrazion­e clandestin­a dal punto di vista dei migranti. Punk Islam di Roberto Scarpetti, regia di César Brie (all’India di Roma), riflette sulla confluenza delle nuove generazion­i verso il radicalism­o islamico.

Eccellenze internazio­nali sono ospitate dallo Stabile dell’Umbria al Teatro Cucinelli di Solomeo (Perugia): Charlotte Rampling in Danses Nocturnes su testi della poetessa Sylvia Plath; Jean-Louis Trintignan­t con Le bateau ivre, una jam session dal poema di Rimbaud. Il Piccolo Teatro Strehler inaugura il 6 ottobre con Odyssey di Simon Armitage, regia di Bob Wilson.

In memoria di Pasolini, un’iniziativa speciale è dello Stabile romano: il Treno Corsaro, una drammaturg­ia viaggiante che attraverse­rà in convoglio l’Italia dal Friuli, luogo di nascita del poeta, a Matera, città del suo Vangelo. E l’omaggio si chiuderà con Ragazzi di vita con Massimo Popolizio e uno squadrone di giovani interpreti.

Tra i classici rivisitati, lo Stabile torinese produce Amleto a Gerusalemm­e di Gabriele Vacis e Marco Paolini con i ragazzi del Palestinia­n National Theatre. PreAmleto (all’Argentina) di Michele Santeramo analizza il concetto di potere.

Tra le novità italiane, Roberto Saviano è autore di Sanghenapu­le (Piccolo Grassi di Milano) raccontand­o la napoletani­tà attraverso la vita di San Gennaro; Gabriele Russo (Eliseo di Roma) traduce scenicamen­te Arancia meccanica. Tra quelle straniere, The Pride di Alexi K. Campbell con Luca Zingaretti, le infedeltà di due coppie gay (Argentina) e Swan Lake dello svedese Fredrik Rydman (Carignano).

Non mancano i classici: da La signorina Giulia strindberg­hiana diretta da Cristian Plana (Mercadante) a Vita di Galileo di Brecht, regia di Gabriele Lavia (dal 6 ottobre Carignano). Tra i classici contempora­nei spicca Il prezzo di Arthur Miller con un duetto d’eccezione, Umberto Orsini e Massimo Popolizio all’Argentina: amara riflession­e sulle conseguenz­e della crisi economica che colpì gli Stati Uniti nel ‘29.

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In palcosceni­co Una scena dello spettacolo «Swan Lake» del coreografo svedese Fredrik Rydman, in scena al Teatro Carignano di Torino dal 29 dicembre
 ??  ?? Cartellone «Odyssey» di Armitage, regia Bob Wilson; sopra, una scena de «La signorina Giulia» di Strindberg
Cartellone «Odyssey» di Armitage, regia Bob Wilson; sopra, una scena de «La signorina Giulia» di Strindberg
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