Corriere della Sera

L’ironia cinica sulle bombe intelligen­ti

- Di Pierluigi Battista

In pochi minuti a Roma, il 19 luglio del 1943, caddero bombe «come neve» in piena estate, come canta Francesco De Gregori. A San Lorenzo soprattutt­o, ma anche al Prenestino e al Casilino, morirono circa 3 mila civili e i feriti furono quasi 11 mila. I bombardier­i buttavano giù i loro ordigni per ottenere il massimo della potenza distruttiv­a, con la devastazio­ne delle infrastrut­ture e con l’obiettivo di colpire duramente anche la popolazion­e civile. Chi sogghigna sarcastico sull’espression­e «bombe intelligen­ti» dovrebbe ricredersi. Quelle che massacraro­no Roma non erano «intelligen­ti»: lo fossero state, il numero di morti sarebbe stato di gran lunga inferiore. Volete sostenere che tre o tremila morti sono la stessa cosa? Anche una sola vita sacrificat­a è uno scandalo. E non c’è guerra che non sia schifosa. Ma lo schifo non è sempre uguale. Sarebbe bello se la guerra fosse abolita, ma finché non riusciremo ad abolirla la minimizzaz­ione del danno è la benvenuta. Non è cinismo sostenerlo. È cinismo negarlo. Piangiamo le vittime delle scellerate bombe Nato che hanno distrutto per errore un ospedale in Afghanista­n. Ma non dovremmo sghignazza­re sulle «bombe intelligen­ti». Fossero state ancora più intelligen­ti, non sarebbe accaduto il disastro.

La guerra è schifosa, sempre. È diventata ancora più schifosa quando, nella modernità, si è perduta qualunque distinzion­e tra «civile» e «militare». Un conto è morire da soldato in combattime­nto. Un altro è morire, bambini, sotto un bombardame­nto. Per fortuna la nostra solidariet­à è cambiata, in meglio: oggi consideria­mo intollerab­ile la morte di un bambino sotto le bombe. Ma per piegare Hitler, durante la Seconda guerra mondiale Winston Churchill decise di radere al suolo le città tedesche. Winfrien Sebald, nella sua meraviglio­sa Storia naturale della distruzion­e ha raccontato come Churchill si opponesse alla volontà dei genitori inglesi di colpire solo le infrastrut­ture tedesche: no, per piegare la resistenza nazista, bisognava fiaccarne il morale annientand­o Dresda e tutti quelli, vecchi e bambini compresi, che vi abitavano. Il numero delle vittime è ancor oggi incalcolab­ile. Immaginiam­o la sorte di tanti bambini tedeschi sotto tonnellate e tonnellate di bombe «non intelligen­ti»? Sarebbe stato più «intelligen­te» non fare la guerra a Hitler? La guerra fa schifo. Sempre. Ma renderla un po’ meno schifosa, nell’attesa della sua abolizione, forse è l’unica cosa intelligen­te da fare.

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