Corriere della Sera

Vittorio Emanuele III e la regina Elena: il rientro delle salme

- Aldo Mola saldoamola@gmail.com

Ancora poche parole sulla destinazio­ne delle spoglie di Vittorio Emanuele III, re d’Italia dal 1900 al 1946, e della regina Elena ( Corriere, 18 e 27 settembre). O lo Stato, come da decenni deve, se ne fa carico e le colloca al Pantheon in Roma con l’identica visibilità del Padre della Patria e di Umberto I, assassinat­o da anarchici in un complotto tuttora oscuro, oppure i familiari e i cittadini orgogliosi della propria storia le collocano, in Italia, dove preferisco­no, in attesa del «risveglio». La Basilica di Superga (trascurata dall’amministra­zione civica, come si sa) è uno dei mausolei della Casa, non è quello dei Re d’Italia. O viene suggerita per non inquietare un altro sovrano di Roma? In alternativ­a al Pantheon, Vittorio Emanuele III sta bene dov’è: ad Alessandri­a d’Egitto ove morì il 28 dicembre 1947, non esule ma cittadino di pieno diritto e ancora capo delle Forze Armate in

forza dello Statuto che non è mai stato abrogato da alcuna legge. Così, nel 70° della Repubblica, da Santa Caterina il Re continua a ricordare alle «istituzion­i» la loro «timidezza», come fa da Montpellie­r la Regina Elena, amatissima dagli italiani. La regina e Vittorio Emanuele III sono comunque nella memoria degli italiani consapevol­i della storia.

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