Corriere della Sera

L’Italia torna in sé fa sudare l’Irlanda ma esce dal Mondiale

Azzurri sconfitti 16-9 giocando quasi alla pari

- Domenico Calcagno

Un piede che tocca la linea, due touche rubate, una in attacco e una in difesa. Sono i particolar­i che alla fine dividono l’Italia dall’Irlanda. La rimessa laterale rubata in difesa ci costa l’unica meta della partita, di Earls. Sono 7 punti con la trasformaz­ione di Sexton, la differenza all’ 80’. Il piede è quello destro di Furno, che alza il gesso della riga laterale annullando — presa visione del Tmo — la meta che avrebbe portato avanti gli azzurri all’inizio del secondo tempo.

È un’altra Italia quella che perde 16-9 all’Olimpico di Londra, nel silenzio dei tifosi irlandesi arrivati in massa con la certezza che la loro corazzata avrebbe fatto a pezzi la piccola Italia che si era inchinata alla Francia e aveva vinto quasi per caso con il Canada. È un’Italia che placca, aggredisce, ritrova una mischia alla quale ancorarsi e non riesce a fare il miracolo per quei due, tre dettagli, perché la tecnica conta eccome anche nel rugby. Ma dal momento che c’è modo e modo di perdere, quello scelto ieri contro una squadra che negli ultimi due anni di partite ne ha perse solo 3, una squadra che non sbaglia nulla, non regala nulla e ha come obiettivo la vittoria in Coppa del Mondo, è più che dignitoso e il punto di bonus difensivo che resta nelle mani degli azzurri certifica la buona prestazion­e.

Due sono gli uomini che hanno cambiato faccia alla Nazionale. Parisse, il capitano, che si è gettato nella mischia nonostante una condizione tutt’altro che ottimale. Non è stato il Parisse monumental­e di altre volte, ma nei 65 minuti trascorsi in campo ha diretto e

Capitano Sergio Parisse, 32 anni, attacca la difesa irlandese (Reuters)

dato fiducia a un gruppo che senza di lui si sente perso. E poi Favaro, il cacciatore di taglie, il miglior placcatore, contro il quale i verdi non hanno mai trovato spazio.

«Ci abbiamo provato, a tratti siamo anche riusciti a metterli in difficoltà, però contenti no, siamo delusi» chiarisce Parisse. «Abbiamo perso, abbiamo fallito l’obiettivo del Mondiale perché ai quarti andranno Francia e Irlanda — ragiona Favaro —. Se avessimo giocato così con i francesi? Lo abbiamo pensato appena finita la partita, ma il passato non si può

cambiare. Ora preoccupia­moci dell’ultima partita, con la Romania, dobbiamo giocare bene e vincere bene per tutti i tifosi che sono venuti in Inghilterr­a per noi».

Vincere per qualificar­si ai Mondiali 2019 e perché una squadra che gioca il Sei Nazioni non può permetters­i di finire k.o. con la Romania. Poi si comincerà a pensare al futuro, perché una buona prestazion­e con l’Irlanda non può cancellare le troppe delusioni degli ultimi due anni.

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