Corriere della Sera

Impresa Dettori: poker all’«Arc» e un calcio ai brutti ricordi

- Luigi Ferrarella

Con il quarto successo nel «Prix de l’Arc de Triomphe» di galoppo da 5 milioni di euro, il miglior fantino del mondo «resuscita» a 45 anni proprio dove nel 2012 era ippicament­e «morto»: a Parigi Lanfranco Dettori era stato squalifica­to dall’ antidoping che l’aveva trovato positivo alla cocaina quando la scuderia dello sceicco del Dubai l’aveva rottamato a beneficio della gioventù ribalda di nuovi jockey. Di più: appena tornato alle gare e destinato nell’«Arc» 2013 a montare per gli emiri del Qatar la poi vittoriosa cavalla francese Treve, alla vigilia Dettori si era fratturato la caviglia ed era stato sostituito da Thierry Jarnet. E come se non bastasse, l’anno dopo tornato a far possibile coppia con Treve, era stato di nuovo congedato dalla squadra che gli aveva addebitato la sconfitta nel «Prix Ganay», perso dopo un leggendari­o duello con il fantino franco-belga Cristophe Soumillon in sella al roccioso Cirrus des Aigle. Ma all’ultima curva prima di imboccare il viale del tramonto, Dettori trova l’àncora di un vecchio amico, l’allenatore inglese John Gosden che (insieme a Luca Cumani) era stato il primo a dargli fiducia da giovane; e il salvagente di un nuovo amico come Golden Horn, il purosangue britannico con il quale in primavera rivince il Derby inglese a Epsom. Pur di far correre Golden Horn a Parigi contro quella Treve «perduta» da Dettori e ieri proiettata verso il triplo consecutiv­o nell’ «Arc» mai riuscito ad alcun cavallo in 94 anni, il proprietar­io Sir Anthony Oppenheime­r versa una iscrizione supplement­are di 120 mila euro. Su 18 partenti Golden Horn sorteggia un brutto numero di avvio al largo di quasi tutti, ma Dettori trasforma l’handicap in un vantaggio: prima forza la partenza galoppando per 300 metri in mezzo alla pista per aggirare il gruppo (in fondo al quale si attarda Jarnet in sella a Treve), poi converge alla corda e guadagna dietro la battistrad­a di Treve un perfetto trampolino, dal quale in dirittura lancia Golden Horn lungo lo steccato anticipand­o la rincorsa tardiva di Treve, quarta dietro i francesi Flintshire e New Bay. E se in quasi un secolo Golden Horn è il settimo a realizzare il doppio Epsom-Parigi con 5,6 milioni vinti, ora Dettori tra i fantini in attività è l’unico, con Olivier Peslier, a vantare il poker nell’«Arc».

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