Il caso occupazioni e l’assessore rimosso a Bologna
A Bologna tra il Pd e la sinistra c’è grande nervosismo. Il tema sono le occupazioni: ripristinare la legalità o lasciar correre? Il sindaco Merola, nell’ultimo caso, ha scelto di sgomberare «40 persone che si credono l’ombelico del mondo». Ha aggiunto una frase — «è una lobby gay» — che ha scatenato un putiferio. L’assessore alla Cultura, che era contrario allo sgombero, è stato rimosso. Nichi Vendola, che doveva incontrare Merola per definire il patto per le Comunali, ha cancellato la visita. Sulla parola «lobby» ci si accapiglia: «Parla come Giovanardi» dicono a sinistra. Merola si scusa, ma aggiunge: «Significa gruppo di pressione, non mi pare offensivo».
(Massimo Rebotti)
Strategie
Domenica pomeriggio, con il massimo riserbo per evitare di incrociare cronisti e fotografi, Salvini è stato ricevuto ad Arcore da Berlusconi
Uno dei nodi politici più importanti da sciogliere riguarda la candidatura a sindaco per la città di Milano, un passaggio che servirà a fotografare i futuri equilibri all’interno del centrodestra
Berlusconi rivendica la scelta di un candidato gradito a Forza Italia e vorrebbe includere nell’alleanza il Nuovo centrodestra. Un’ipotesi che il leghista Roberto Maroni non esclude: il governatore lombardo, per individuare chi dovrebbe correre per Palazzo Marino, sponsorizza il «modello» della sua Regione, con una maggioranza composta anche da Ncd
Il leader della Lega, però, è categorico nell’ostacolare qualsiasi intesa con il partito di Alfano e ieri, sulla sua bacheca Facebook, Salvini ribadiva: «Discuto di tutto e dialogo con tutti. Ma di una cosa sono certo: dove ci sono gli Alfano e i Verdini non c’è la Lega!»
Segretario, che significa «piena sintonia»?
«Vuol dire pieno accordo sul programma per l’Italia nel dopo Renzi». Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, per la prima volta, hanno visto insieme una partita del Milan. E parlato, dopo molti mesi, di politica. Poi, ieri mattina hanno diffuso una nota per dire che tra loro c’è stata «piena sintonia». In cosa si è materializzata? «Per esempio, sulle tasse. Siamo assolutamente d’accordo sull’introduzione di un’aliquota fiscale unica, la flat tax. Io dico al 15%, Berlusconi pensa al 20%, ma certamente sul punto abbiamo concordato. E poi sull’Europa».
Ha convinto Berlusconi a uscire dall’euro?
«Ancora no. Ma per la prima volta siamo stati in piena sintonia sulla pericolosità di questa Europa, sulla sua invadenza. Io resto per la sovranità monetaria, lui ancora no. Ma ci arriveremo».
Da calendario, le prime elezioni saranno le amministrative, non quelle che potrebbero sancire il «dopo Renzi».
«Abbiamo fatto alcune considerazioni sui principali Comuni che andranno al voto».