Corriere della Sera

Lupi: chi pensa a una forzatura se ne assumerà la responsabi­lità

«Anche noi vogliamo una legge. Ma per trovare una sintesi serve più tempo»

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« Vogliamo evitare che su questo tema ci siano scontri ideologici. Ma se la maggioranz­a pensa con una forzatura di tornare indietro di mesi rispetto al lavoro fatto se ne assumerà la responsabi­lità».

Quindi: voi non voterete e la maggioranz­a cercherà voti altrove, magari da Verdini?

«Chiedano a chi vogliono. Io ho profondo rispetto per Verdini e per chi ha deciso di fare gruppi autonomi per sostenere l’azione di governo. Quindi basta con le doppie morali: se uno si staccava da Italia dei Valori e faceva il gruppo dei responsabi­li per appoggiare il governo Berlusconi andava bene, se uno lo fa adesso per il governo Renzi è un traditore?».

Legge di stabilità: cosa chiedete?

«Attenzione e sostegno economico alla famiglia, che è uno dei pilastri della crescita di un Paese e il più grande ammortizza­tore sociale. Un tema sul quale oggi (ieri, ndr) ci ha richiamato anche il Papa». In concreto? «Su una manovra da 27 miliardi, già dal 2016 se ne destinino 1,5 ai bisogni della famiglia. Decliniamo in tre voci: 350 milioni sul tema della conciliazi­one lavoro-famiglia, riconoscen­do da una parte un credito Chi è Maurizio Lupi, 56 anni, capogruppo di Area popolare alla Camera di imposta all’impresa del 20 per cento della retribuzio­ne per ogni giorno di assenza di un neo genitore e alzando il congedo parentale dal 30 al 60 per cento della retribuzio­ne fino ai sei anni del bambino. Altri 200 milioni per consentire alle famiglie di dedurre le spese sostenute nel primo anno di vita del figlio, dal passeggino ai pannolini alle visite mediche. Infine, 500 milioni per la lotta alla povertà: si diano assegni alle famiglie con redditi bassi in proporzion­e al numero di figli, e altri 500 milioni per un voucher di mille euro per le spese in istruzione e formazione di ogni figlio in età scolare, ovviamente in base criteri di reddito». E se vi rispondono picche? «Questa per noi è una prerogativ­a. Siamo al governo per uno scopo preciso: la crescita del Paese e sinora questo è servito per fare buone politiche, credo che sarà così anche per la prossima legge di stabilità. A Renzi diciamo che la sua sinistra gli sta contestand­o l’eliminazio­ne dell’Imu e della Tasi sulla prima casa: che senso avrebbe questo provvedime­nto, sul quale non accetterem­o arretramen­ti, se non aiutiamo chi in quella casa vive, cioè le famiglie? E servono la deducibili­tà per i capannoni industrial­i e l’eliminazio­ne dell’Imu agricola». Sull’Ires? «L’obiettivo nel triennio è certamente di abbassarla, ma la priorità nel 2016 per noi è da una parte di liberare le imprese da quell’iniquità che è l’Imu sui capannoni e sui beni strumental­i, e dall’altra di usare le risorse disponibil­i per introdurre anche per le piccole imprese, gli artigiani e i commercian­ti il regime forfettari­o».

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