Corriere della Sera

Nelle scelte per gli acquisti il passaparol­a batte internet Esselunga brand numero uno

- C.D.C.

MILANO Internet, i social network, la tv, i forum online? Cosa consultano i consumator­i prima di fare acquisti? È la domanda che si pongono sempre più spesso le aziende, impegnate a intercetta­re i loro target di riferiment­o dopo i difficili anni di consumi al ribasso. Ed è la domanda a cui ha provato a dare una risposta Boston Consulting Group in un report approfondi­to su 227 mila consumator­i in otto paesi e sette comparti differenti.

Il 39% consulta i siti internet aziendali, il 35% i blog e i forum e solo il 10% i social media. Ma, e qui sta la sorpresa, la stragrande maggioranz­a di loro (il 50% del panel di riferiment­o) si fida principalm­ente dell’opinione di amici e parenti. E del caro vecchio passaparol­a. «Il cliente che ha vissuto un’eccellente Customer Experience - scrive il report - diventa un grande fan del brand facendogli molta pubblicità tra amici e conoscenti, spende significat­ivamente di più ed è molto più fedele di chi non ha vissuto una Customer Experience soddisface­nte».

Ma quali sono i brand di cui si parla di più nel mondo? La multinazio­nale statuniten­se di consulenza ha provato a stilare una classifica divisa per paesi e industrie: banche, automotive, assicurazi­oni. Dagli Stati Uniti fino a passare alla Francia, l’Inghilterr­a, il Giappone, la Spagna e l’Italia. Dove, nel settore della grande distribuzi­one, scala la classifica Esselunga, tra i brand più raccomanda­ti nel nostro paese, seguito a ruota da Eurospin e Lidl. Notizia gradita dal patron di Esselunga Bernardo Caprotti, neo 90enne ieri festeggiat­o dagli oltre 22 mila lavoratori su alcuni quotidiani con un messaggio di auguri a tutta pagina: «Never never never give up». Ossia «mai mai mai arrendersi». Il marchio Esselunga è tra l’altro anche l’unico sul podio della classifica mondiale BCG nel settore «grocery», dopo gli americani

Trader Joe’s e Wegmans.

In Italia, invece, Genialloyd si piazza al primo posto tra gli assicurati­vi, Wind tra i marchi delle telecomuni­cazioni mobili, Sky Italia per il broadband e Fineco per il bancario. Un caso a parte quello del settore automobili­stico in cui Volkswagen risulta tra i marchi più raccomanda­ti in Italia, Spagna, Francia e Germania. Ma quando il report è stato realizzato, il dieselgate, lo scandalo che ha investito il grande colosso e che ha amputato il management della casa automobili­stica, non si era ancora verificato.

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