Biaggi a processo Avrebbe evaso 18 milioni di euro in imposte
Nei guai Max Biaggi, 44 anni (Epa)
Con l’accusa di aver evaso quasi 18 milioni euro, Max Biaggi sarà processato a Roma a partire dal prossimo settembre. Il motociclista, quattro volte campione mondiale della classe 250, avrebbe sottratto la somma al fisco attraverso un sistema di fatture a società estere a cui era affidato lo sfruttamento dei suoi diritti di immagine, ma che sarebbero state in realtà a lui riconducibili. «È una vicenda che si trascina da molti anni. Riguarda la mia residenza a Montecarlo dove vivo realmente dal 1992 e non riguarda un problema di evasione fiscale — si difende il 44enne pilota romano —. Si parla solo della circostanza che non avrei pagato a Equitalia». Biaggi era stato già indagato quando usufruì dello scudo fiscale per far rientrare in Italia capitali depositati all’estero, reato poi prescritto. Un rischio che stavolta non c’è, facendo testo la data dell’accertamento fiscale, del 2012. Equitalia si è costituita parte civile. «Sono imposte provvisoriamente iscritte al ruolo, perché su di esse il giudizio è comunque pendente», precisa ancora il motociclista. Secondo la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Giancarlo Cirielli «al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto e degli interessi e sanzioni amministrative relativi a dette imposte di ammontare complessivo di 17.852.261,95 euro», il campione avrebbe compiuto «atti fraudolenti consistiti nel trasferimento della propria residenza nel Principato di Monaco e nell’affidare lo sfruttamento dei suoi diritti di immagine, derivanti dai contratti di sponsorizzazione con la società Dainese Spa, a società di capitale con sedi a Londra (Media e sport management), Montecarlo (Biaggi Racing) e Madrid (Vuzela International)». Atti questi, «idonei a rendere in tutto inefficace la procedura di riscossione coattiva attivata dalla società Equitalia». Non era andata meglio in passato al suo rivale storico, Valentino Rossi, che aveva spostato la sua residenza a Londra e nel 2007 si è visto contestare dal fisco 60 milioni di euro, patteggiando poi a 35.