Tra mecenati e museo Ferrari la missione emiliana del premier
Cena con Marchionne, Elkann e investitori internazionali. Proteste Fiom
Tuffo nell’Italia che funziona tra alta imprenditoria e mecenati del sociale. E alle contestazioni di Fiom e Cgil su Jobs act ed dintorni — che pure ci sono state e anche piuttosto rumorose (un centinaio i manifestanti) — ha provveduto l’accorta regia di Palazzo Chigi, impegnata a mantenere le proteste confinate ai margini dell’evento, comunque lontane dall’ospite d’eccellenza.
Il minitour emiliano di Matteo Renzi si è ieri snodato lungo direttrici tutt’altro che casuali nell’intento di lanciare segnali d’ottimismo sull’Italia che va e, a cascata, sull’operato del governo e sul ruolo degli «imprenditori illuminati». A Modena, nel Museo a forma di cofano dedicato a Enzo Ferrari, alla riunione annuale della banca d’affari Bdt — che vanta tra i suoi clienti il fior fiore dell’imprenditoria internazionale — il presidente del Consiglio si è concesso una serata (più cena) con i vertici della Fca, il presidente John Elkann e l’amministratore delegato Sergio Marchionne.
Un’occasione costruita ad arte per discutere di strategie globali, illustrare ai presenti (inviti selezionatissimi: non più di una trentina di persone) le riforme del governo e festeggiare l’imminente decollo della Ferrari a Wall Street. Prima, due ore passate a Bologna, tra le opere d’arte e le eccellenze della Manifattura di arti, sperimentazione e tecnologia (Mast) creata dall’imprenditrice del gruppo Coesia, Isabella Seragnoli, e quindi all’Opificio realizzato da Marino Golinelli, 95 anni, imprenditore farmaceutico che su questa cittadella per la conoscenza e la cultura di 9 mila metri quadrati ha investito più di 30 milioni.
«Oggi ho visto due esempi dell’Italia di domani» ha commentato Renzi su Twitter, a conferma del fascino che l’Emilia un tempo « rossa » continua a esercitare sul capo del governo. Ieri più che mai, poi, vista l’aria che tirava attorno a Ignazio Marino e alla sua giunta che fu. Solo una settimana fa, a Modena, il premier ha avuto un vertice con il presidente francese François Hollande (condito da una cena sugiungere L’incontro Il premier Matteo Renzi saluta l’imprenditore Marino Golinelli per all’Osteria francescana di Massimo Bottura). Ieri, altre eccellenze. Anche se non sono state solo rose. Oltre ad evitare contatti con la stampa, il capo del governo si è anche tenuto a debita distanza dal rumoroso comitato d’accoglienza che Fiom e Cgil gli hanno preparato ai cancelli del Museo Ferrari. Fischi e cori per lui e Marchionne, ribattezzati dalla cartellonistica dei contestatori «La strana coppia». Ad ag- pepe anche i Cinque Stelle che, con l’eurodeputato Marco Affronte, hanno postato su Facebook la foto dell’aereo presidenziale con il quale Renzi è arrivato a Bologna: «Il nostro caro premier pare ormai incapace ad utilizzare i mezzi di trasporto dei comuni mortali».
Meglio è andata a Bologna dove il presidente del Consiglio è rimasto ammirato dalle creazioni e dalla lungimiranza che fanno dell’Opificio Golinelli una realtà unica: «Un luogo che tutti gli insegnanti dovrebbero visitare almeno una volta nella vita» il commento di Renzi, che ha caldeggiato un accordo tra Fondazione, ministero dell’Istruzione ed EmiliaRomagna.
Il tweet A Bologna ho visto due esempi dell’Italia di domani: Mast e Opificio Golinelli