La «casa» che riflette lo spirito della Riviera

Molto più di una fiera d’immagine. Quel ruolo il Ttg ha preferito lasciarlo alla Borsa del Turismo scegliendo di percorrere due strade che in 12 anni lo hanno premiato e contraddistinto allo stesso tempo: radicamento e innovazione. È infatti nel 2003 che la manifestazione da nomade ha scelto di diventare stanziale a Rimini e nel suo expo: non una grande città ma una città di provincia, piccola solo nelle dimensioni. Non nella fama, che le viene appunto dal turismo, quel settore che lo stesso Ttg vuole raccontare facendo incontrare i grandi attori della vacanza. E Rimini, gliene va dato atto, ha continuato a reinventare questo business con sempre nuove proposte e kermesse, anche nei momenti meno felici per distrarsi con una vacanza. Un habitat più che perfetto per la crescita del Ttg (+10% di presenze di anno in anno), che è riuscito a creare pure sinergie «a tema»: l’anno scorso con il Salone dell’accoglienza (Sia) e quest’anno con quello dell’outdoor (Sun), allargando di conseguenza l’ombrello della parola «turismo». La strategia gli ha permesso così di accogliere tutto quel fermento innescato dalle nuove tecnologie e dal web 3.0, troppo spesso guardato dall’alto in basso dagli stessi operatori istituzionali. Ma con cui ora devono fare i conti. Non è un caso se qua i blogger di viaggi hanno trovato casa e se da Rimini si può tornare al lavoro più motivati dopo aver studiato casi di successo di web marketing. Quest’anno si potranno conoscere startupper che hanno preferito gli hotel ai circuiti di silicio: come Luxor web, che con il suo Spotty wi-fi aiuta gli albergatori a gestire i problemi del cliente, evitando cattive recensioni in seguito. In questa direzione va anche il nuovo corso della Fiera di Rimini, che ha deciso di allargarsi quotandosi in Borsa e arricchendo il calendario con manifestazione sempre più di tendenza e a tema wellness.