Se la Magna Carta mette ancora paura
La firma Re Giovanni sottoscrive a Runnymede la Magna Carta il 15 giugno 1215. Illustrazione tratta da «A Chronicle of England» di James Doyle
Ottocento anni dopo aver limitato il potere del Re, costituendo la base per la libertà dell’individuo e lo Stato di Diritto in Inghilterra, la Magna Carta turba i sonni delle autorità nell’impero cinese. Una delle rare copie originali in pergamena del documento firmato nel 1215 da re Giovanni (costretto dai baroni feudali) sta facendo il giro dell’Asia e per tre giorni ne era stata prevista l’esibizione alla prestigiosa Università Renmin di Pechino. Tutto pronto, procedura per ottenere il biglietto già pubblicata, ma all’ultimo momento è svanita l’autorizzazione. La Magna Carta, invece che in una sala dell’Università del Popolo è stata ospitata nell’ambasciata di Gran Bretagna, in un tranquillo e un po’ remoto viale alberato di Pechino.
Un piccolo caso diplomatico, ma significativo proprio alla vigilia della visita di Stato che il presidente Xi Jinping compirà la settimana prossima a Londra, ospite della regina Elisabetta. Alla missione di Xi i due governi stanno lavorando da mesi, è in programma anche un tradizionale corteo in carrozza che porterà l’ospite cinese a Buckingham Palace attraversando il Mall. Il Financial Times ha rivelato che c’è stato anche un «ping pong linguistico» per decidere come meglio definire lo stato delle relazioni tra i due Paesi: «grande anno» è sembrato troppo poco; visto che in ballo ci sono accordi commerciali e investimenti cinesi per miliardi di sterline, è stato valutato «anno aureo», ancora riduttivo secondo Pechino; poi «tempo d’oro»; «decade d’oro». Alla fine i giornali cinesi ieri hanno annunciato: «Il viaggio del presidente Xi inaugura un’era aurea». Qualcuno a Londra dice che in effetti
Nell’ambasciata La Carta potrà essere esposta soltanto in un luogo più defilato: l’ambasciata inglese
Nel sistema anglosassone di common law si indica con la locuzione latina habeas corpus («che tu abbia il corpo») l’ordine emesso da un giudice di portare un prigioniero al proprio cospetto, per verificarne le condizioni personali ed evitare una detenzione senza concreti elementi di accusa. ormai la politica estera è dettata dal ministero del Tesoro guidato dal cancelliere David Osborne, primo candidato alla successione del premier David Cameron.
Ancora l’altro giorno, alla vigilia della mostra prevista alla Renmin, l’ambasciatrice britannica a Pechino Barbara Woodward si era detta deliziata di Pergamena Una copia originale della Magna Carta
Caso diplomatico Il no di Pechino arriva alla vigilia della visita di Stato del presidente Xi Jinping a Londra