Bocci, M. Colombo, Ravelli Valdiserri
Il Milan a Torino trova il pareggio ma non il gioco I rossoneri in gol con Bacca, poi replica Baselli
Ci sarà un motivo se Carlos Bacca è costato la bellezza di trenta milioni. Quando Sinisa Mihajlovic, dopo un’oretta scarsa di attacchi sterili all’area del Toro, decide di mandarlo in campo al posto dell’evanescente Luiz Adriano, il Milan volenteroso ma inconcludente diventa pratico e risoluto. Il colombiano trasforma in oro il primo pallone che tocca, scaricando nella porta di Padelli un destro rabbioso alla fine dell’azione più bella della partita rossonera, avviata da Bonaventura e rifinita da un tocco prezioso di Bertolacci.
Ma anche Ventura azzecca il cambio. L’allenatore granata, nel tentativo di rimontare, manda in campo il torello Belotti al posto di Zappacosta e nel giro di sessanta secondi il centravanti della Under 21 serve a Baselli il pallone del pareggio. Mihajlovic si infuria con Diego Lopez a ragione, perché lo spagnolo si fa colpevolmente infilare sul suo palo rovinando la serata del Diavolo. Il Toro, specialista in rimonta, salva così la pelle, dopo una partita in salita, piena di sofferenza e lunga difesa. Ma mostra di avere un’anima. Quella che manca al Milan. La rete di Baselli, al quarto gol in campionato, ha il potere di rilanciare i granata che sull’1-1 schiacciano il piede sull’acceleratore e con Maxi Lopez sfiorano il clamoroso sorpasso.
Il Diavolo è emotivamente debole, come lo aveva descritto alla vigilia il suo allenatore. Una squadra volenterosa ma tenera, che mostra tutti i suoi limiti, incapace di gestire il vantaggio. Il Toro si ferma in casa dopo cinque vittorie consecutive, ma il pari è dolce perché conferma la vocazione alla rimonta (8 i punti rimontati da situazione di svantaggio). Di sicuro Ventura sarà più contento di Mihajlovic al primo pareggio della stagione.
Il Milan perde un’occasione. Tanto possesso palla e buona volontà per niente. Il Diavolo ri- disegnato con il 4-3-3 e con Cerci e Bonaventura sulle fasce comanda il gioco, ma rimpingua la sua modesta classifica con un solo punto.
Il gol nel primo tempo è solo un’illusione, una punizione a girare di Bonaventura che si spegne sull’esterno della rete facendo battere il cuore ai mille milanisti assiepati nel curvino. Padelli è bravo ad allungarsi sul sinistro angolato di Montolivo, l’unico tiro nello specchio della porta sino all’intervallo. Il Milan però governa la partita, guidato bene dall'ex viola che riscatta i fischi rimediati in Nazionale. I rossoneri alzano il baricentro, provano a sfruttare la buona vena di Bonaventura sulla fascia sinistra e qualche numero di Bertolacci, lievemente in crescita. Il Toro è acciaccato, stanco, guardingo con Gazzi regista di rottura (nella ripresa entrerà Vives), Quagliarella qualche metro dietro Maxi Lopez nel tentativo di accorciare la squadra pronta alle ripartenze che però sono solo un desiderio e niente più.
Per settanta minuti il Milan è padrone: Bacca segna e spreca il raddoppio con un colpo di tacco frenato da Glik. Il Toro però riesce a ritrovarsi quando sembra perduto sino a diventare devastante: pareggia e rischia di vincere. I tifosi vanno a casa contenti: la mattina, davanti a diecimila persone, è stata posata la prima pietra del nuovo Filadelfia, lo stadio dei sogni che rinasce. Passato e presente che si fondono.
Ventura Reazione importante, ma c’è il rammarico di aver lasciato dei punti per strada Baselli Il Toro deve essere più cinico Abbiamo schiacciato il Milan per lunghi tratti della gara