Corriere della Sera

«Toni diversi quando governavam­o con Berlusconi»

- Di Alessandro Trocino

Alfredo D’Attorre rivela al Corriere della Sera che non voterà la legge di Stabilità e annuncia il suo addio. «D’Attore sbaglia, questa è una legge profondame­nte di sinistra. Taglia le tasse, investe sul lavoro e sulla povertà». Ettore Rosato, capogruppo pd alla Camera, non appare preoccupat­o. Minoranza ancora all’attacco. Perché? «C’è un filo comune ricorrente in queste critiche. Mi piacerebbe che tutti facessero quadrato sullo sforzo di far ripartire il nostro Paese. Come anche chi oggi è in maggioranz­a ha fatto a suo tempo».

Qual è il vero obiettivo delle minoranze? Migliorare i provvedime­nti, abbattere Renzi, creare un’alternativ­a fuori dal Pd?

«Sicurament­e non c’è un obiettivo di merito. Andare a criticare singoli e residuali aspetti della manovra è un modo per cercare lo scontro. Non trovo letture costruttiv­e». D’Attorre parla di mutazione genetica. «Non ricordo tanta veemenza quando eravamo al governo con Verdini e Berlusconi e il segretario non era Renzi». Ci sarà una scissione? «Io registro un gruppo compatto, poi non so se sono in moto processi politici che non c’entrano niente con il contenuto».

La manovra non prevede nulla per la flessibili­tà in uscita per le pensioni.

«Non ci sono le risorse per fare tutte le cose che desideriam­o. Ma non è il nostro l’ultimo provvedime­nto economico».

Le misure per i dipendenti pubblici, per D’Attorre, sono «briciole insultanti».

«Probabilme­nte non ricorda le altre leggi di Stabilità approvate dal centrosini­stra, in cui non c’era nulla».

Sui poveri, il mondo cattolico sperava in qualcosa di più.

«Rispetto alle speranze, tutte le misure sono modeste. Ma abbiamo messo in campo 27 miliardi di euro: difficile ricordare manovre simili». Mugugni anche per il Sud, dimenticat­o. «Non è vero, ci sono misure per Terra dei fuochi, Salerno-Reggio Calabria e Ilva. E poi ci sono le misure generali sui Comuni, che consentira­nno lo sblocco di investimen­ti».

Sull’aumento del tetto per i contanti anche Orlando e Franceschi­ni sono in disaccordo.

«Non è la soluzione di tutti i problemi, ma neanche il problema. Ricordo che il governo Prodi portò l’uso del contante a 5 mila euro».

Per Bersani, Renzi insulta l’intelligen­za degli italiani.

«Bersani dovrebbe ascoltare le richieste delle categorie economiche».

Per D’Attorre con l’abolizione dell’Imu si favoriscon­o i proprietar­i di castelli.

«Non è un’Italia di castelli: l’82 per cento delle famiglie ha una prima casa in proprietà. Queste misure servono per rilanciare l’edilizia»

Unioni civili, Ncd frena: vi sganciate da loro o le annacquate?

«Noi le faremo. Siamo pronti a dialogare, ma non ad annacquare il testo depositato il Senato, che è un ottimo punto di equilibrio».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy