Padoan all’Ue: serve più flessibilità Gli imprenditori divisi sulla manovra
Sì di Squinzi, no di Gay. Della Valle: questi politici non cambieranno il Paese, bisogna votare
Recuperare fiducia per far ripartire il Paese. Su questo punto a Capri sono tutti d’accordo con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che ha difeso la legge di Stabilità davanti alla platea dei Giovani Imprenditori riuniti per il convegno annuale. Criticata dal presidente Marco Gay, è stata promossa dal numero uno di Confindustria Giorgio Squinzi: «Non bisogna dimenticare i vincoli di questo Paese, la manovra ha accolto in pieno alcune nostre sollecitazioni, speriamo che l’assalto alla diligenza in Parlamento non arrechi seri danni».
Sono invece arrivate critiche dal patron della Tod’s Diego Della Valle «alla politica in genere e anche a un pezzo del governo»: «Vorremmo essere rappresentati da persone diverse da queste – ha detto dal palco -. Andiamo a votare». Se nella legge di Stabilità c’è «qualcosa di buono», tuttavia per Della Valle «c’è qualcosa che rispecchia il concetto di campagna elettorale continua».
Padoan ha spiegato le scelte del governo a cominciare dalla decisione di togliere le tasse sulla prima casa e dalle misure per il Sud. Per Gay sarebbe stato meglio cominciare a ridurre le imposte sul lavoro e si aspettava di più per il Meridione. Ma il ministro ha ricordato che «la Tasi riguarda l’80% della popolazione, sono più di 3,5 miliardi di euro. Questo migliora la fiducia e facilita la crescita della spesa». Quanto al Mezzogiorno «non ci sono solo 150 milioni. Ci sono norme che permettono attraverso clausole di investimenti di attivare 11 miliardi di investimenti pubblici, di cui ben 7 miliardi al Sud». Padoan ha sottolineato lo sforzo del governo per attuare le riforme strutturali e che hanno un peso a Bruxelles. «Penso che questa legge di Stabilità non sarà rispedita al mittente – ha detto -. Non c’è nessun timore che si debba avere con l’Europa». La manovra «concilia il risanamento della finanza pubblica con il sostegno all’economia e lo facciamo usando in modo assolutamente legittimo tutti gli spazi» previsti dalla Ue. Nella lettera di accompagnamento alla manovra inviata il 15 ottobre al commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, Padoan ha chiesto espressamente di usufruire della flessibilità prevista in presenza di riforme strutturali e della clausola per gli investimenti pubblici. E ha attirato l’attenzione sulle spese sostenute per affrontare l’emergenza migranti.
La polemica se ridurre le tasse sia una scelta di destra o di sinistra non attecchisce a Capri. «È assolutamente giusto A Capri Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al convegno dei giovani di Confindustria. A destra la lettera inviata a Pierre Moscovici che si taglino ed è un pilastro della politica del governo» ha detto Padoan. Il taglio dell’Ires si potrà anticipare al 2016 se ci sarà maggior spazio fiscale con il via libera Ue alla clausola migranti. Per Squinzi «tagliare le tasse è bello e deve essere l’obiettivo: da imprenditore le pago in 40 Paesi con una media del 33-34%, in Polonia ad esempio sono al 19%, in Italia al 56%».
Padoan ha quindi difeso la scelta di innalzare da mille a 3 mila euro la soglia del contante: «C’è chi dice che aumenta l’evasione: non è vero». E sul tema caldo delle pensioni, il ministro ha spiegato che « l’Italia ha uno dei sistemi pensionistici più solidi. Bisogna fare attenzione a non indebolirne gli assi portanti. Non si può dire Fornero sì o Fornero no».