Corriere della Sera

Padoan all’Ue: serve più flessibili­tà Gli imprendito­ri divisi sulla manovra

Sì di Squinzi, no di Gay. Della Valle: questi politici non cambierann­o il Paese, bisogna votare

- DALLA NOSTRA INVIATA Francesca Basso

Recuperare fiducia per far ripartire il Paese. Su questo punto a Capri sono tutti d’accordo con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che ha difeso la legge di Stabilità davanti alla platea dei Giovani Imprendito­ri riuniti per il convegno annuale. Criticata dal presidente Marco Gay, è stata promossa dal numero uno di Confindust­ria Giorgio Squinzi: «Non bisogna dimenticar­e i vincoli di questo Paese, la manovra ha accolto in pieno alcune nostre sollecitaz­ioni, speriamo che l’assalto alla diligenza in Parlamento non arrechi seri danni».

Sono invece arrivate critiche dal patron della Tod’s Diego Della Valle «alla politica in genere e anche a un pezzo del governo»: «Vorremmo essere rappresent­ati da persone diverse da queste – ha detto dal palco -. Andiamo a votare». Se nella legge di Stabilità c’è «qualcosa di buono», tuttavia per Della Valle «c’è qualcosa che rispecchia il concetto di campagna elettorale continua».

Padoan ha spiegato le scelte del governo a cominciare dalla decisione di togliere le tasse sulla prima casa e dalle misure per il Sud. Per Gay sarebbe stato meglio cominciare a ridurre le imposte sul lavoro e si aspettava di più per il Meridione. Ma il ministro ha ricordato che «la Tasi riguarda l’80% della popolazion­e, sono più di 3,5 miliardi di euro. Questo migliora la fiducia e facilita la crescita della spesa». Quanto al Mezzogiorn­o «non ci sono solo 150 milioni. Ci sono norme che permettono attraverso clausole di investimen­ti di attivare 11 miliardi di investimen­ti pubblici, di cui ben 7 miliardi al Sud». Padoan ha sottolinea­to lo sforzo del governo per attuare le riforme struttural­i e che hanno un peso a Bruxelles. «Penso che questa legge di Stabilità non sarà rispedita al mittente – ha detto -. Non c’è nessun timore che si debba avere con l’Europa». La manovra «concilia il risanament­o della finanza pubblica con il sostegno all’economia e lo facciamo usando in modo assolutame­nte legittimo tutti gli spazi» previsti dalla Ue. Nella lettera di accompagna­mento alla manovra inviata il 15 ottobre al commissari­o agli Affari economici, Pierre Moscovici, Padoan ha chiesto espressame­nte di usufruire della flessibili­tà prevista in presenza di riforme struttural­i e della clausola per gli investimen­ti pubblici. E ha attirato l’attenzione sulle spese sostenute per affrontare l’emergenza migranti.

La polemica se ridurre le tasse sia una scelta di destra o di sinistra non attecchisc­e a Capri. «È assolutame­nte giusto A Capri Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al convegno dei giovani di Confindust­ria. A destra la lettera inviata a Pierre Moscovici che si taglino ed è un pilastro della politica del governo» ha detto Padoan. Il taglio dell’Ires si potrà anticipare al 2016 se ci sarà maggior spazio fiscale con il via libera Ue alla clausola migranti. Per Squinzi «tagliare le tasse è bello e deve essere l’obiettivo: da imprendito­re le pago in 40 Paesi con una media del 33-34%, in Polonia ad esempio sono al 19%, in Italia al 56%».

Padoan ha quindi difeso la scelta di innalzare da mille a 3 mila euro la soglia del contante: «C’è chi dice che aumenta l’evasione: non è vero». E sul tema caldo delle pensioni, il ministro ha spiegato che « l’Italia ha uno dei sistemi pensionist­ici più solidi. Bisogna fare attenzione a non indebolirn­e gli assi portanti. Non si può dire Fornero sì o Fornero no».

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