Casaleggio e Grillo: pronti per il governo
Frenata su Di Maio. Il leader: sogno di togliere il nome dal logo. Il guru: abbiamo il doppio degli iscritti pd
Una giornata di incontri, di agorà, con temi tutti a cinquestelle. Ma soprattutto, una giornata d’attesa. Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo, i leader e garanti del Movimento, visitano « Italia 5 Stelle » in giornata, ma si riservano lo spazio per il loro intervento in serata. Prima solo poche battute. «Non guardiamo i sondaggi, non ne azzeccano una — commenta Grillo, che critica una kermesse come Expo perché «noi nutriamo il cervello» —. Però andiamo bene, mi pare: non tanto noi, quanto i cittadini, che erano un po’ restii, ora stanno capendo che facciamo le cose bene». Anche Casaleggio ribadisce che i pentastellati sono «pronti a governare, ma non ci sono nomi».Su Luigi Di Maio i due leader sono concordi: «candidato premier? Non è certo».
Ma se la festa per Il Movimento è a Imola, la testa è a Roma, alla sfida per il Campidoglio. Lo stesso stratega, incalzato, ammette: «A Roma ci stanno aiutando a vincere». Sotto osservazione ci sono loro, i quattro consiglieri romani del Movimento, che raggiungono Imola nel pomeriggio. Tra loro potrebbe esserci il futuro candidato dei Cinque Stelle, in pole position nei sondaggi. «Viviamo nel rispetto delle nostre regole, per noi è basilare. Che il candidato esca da noi è un’ipotesi che stiamo valutando», ammette Marcello De Vito. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Virginia Raggi, che viene indicata come la favorita tra i quattro. «Una candidata donna? Per me sarebbe una sfida doppia, anche come madre. Ognuno di noi sta facendo le sue riflessioni». Enrico Stefàno pone l’accento sul fatto che “Roma vada ricostruita”, mentre Daniele Frongia paragona la vittoria nella Capitale all’Everest, «ma è a portata di mano».
Oltre Roma c’è la festa, tra le lamentele di alcuni meet up, il silenzio dei sindaci e la querelle sul numero dei partecipanti (in calo comunque rispetto all’edizione del 2014). Negli stand si può giocare ad abbattere barattoli con la faccia degli odiati politici, scattare selfie coi volti più noti del Movimento, vedere l’esposizione delle scarpe di canapa. Sul palco principale si parte con il cantautore (militante cinquestelle) Andrea Tosatto che intona sfottò per Ignazio Marino sulle celebri note di «Marina» e si finisce con l’ovazione per Luigi Di Maio e gli interventi di Grillo e Casaleggio. Prima lo stratega punzecchia i dem («abbiamo il doppio dei loro iscritti») e poi annuncia che il programma del Movimento sarà stabilito in Rete: «Adesso vogliamo andare al governo prima che questi distruggano il Paese».
Conclude il capo politico, dopo un siparietto con Casaleggio («Lui è il guru, io l’elevato»), che annuncia: «Io ho un sogno, voglio togliere Beppe Grillo dal simbolo, perché il movimento diventerà vostro».