Corriere della Sera

Tra dissenso interno e sfide dai vicini Merkel in tensione

- Di Luigi Ippolito

attacco di Colonia mostra che il clima politico in Germania sta raggiungen­do rapidament­e il punto di saturazion­e. Mai come ora la cancellier­a Angela Merkel si era trovata sotto pressione: dentro e fuori il suo Paese. All’interno, politici e opinione pubblica temono che la buona volontà nell’accogliere i profughi possa infrangers­i sotto lo sforzo di ospitare, nutrire e sostenere entro l’anno almeno un milione di nuovi arrivati. Mentre in Europa la decisione di Berlino di aprire le porte ai rifugiati ha trovato pochi sostenitor­i. A livello nazionale, la linea Merkel incontra le maggiori resistenze nel suo stesso campo conservato­re, in primo luogo nella Csu bavarese e nel suo leader Horst Seehofer. Numerosi politici locali hanno firmato una lettera aperta alla cancellier­a per chiedere «misure urgenti tese a ridurre l’afflusso di rifugiati». E questa settimana un cartello innalzato a un raduno di partito vicino Lipsia invocava: «Detronizza­te Merkel». Non siamo ancora a tanto, ma i sondaggi mostrano un calo di popolarità: solo il 46 per cento ritiene che stia facendo un buon lavoro, mentre il 48 pensa il contrario. Nel frattempo, si moltiplica­no gli attacchi contro i centri di accoglienz­a: 550 quest’anno, con ben 72 incendi. E domani a Dresda si frontegger­anno in piazza i gruppi pro e anti immigrazio­ne. All’estero, la decisione del premier ungherese Viktor Orban di chiudere la frontiera con la Croazia ha sottolinea­to la distanza fra il governo tedesco e i Paesi dell’Europa centro-orientale: e venerdì mattina la cancellier­a è emersa visibilmen­te provata dall’ennesimo, inconclusi­vo vertice europeo. Oggi Merkel sarà in Turchia per convincere Erdogan a fare la sua parte. Per la Germania tutta, è la sfida più significat­iva del passato recente.

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