Le Autorità portuali scendono da 25 a 14
Pronta la riforma Delrio: Ancona separata da Ravenna, Bari va con Taranto
Con il sistema portuale italiano che vale il 2% del Pil nazionale e il solo porto di Rotterdam che equivale al tonnellaggio di tutti i porti italiani, il governo sta provando a recuperare il terreno perduto. Per sfruttare, magari, anche l’opportunità del raddoppio del Canale di Suez che attualmente sembra più una questione del Pireo e degli scali nordafricani che di quelli italiani. Così il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha deciso di accelerare la rivoluzione dei porti: «La riforma della portualità è già passata alle due Commissioni parlamentari di Camera e Senato — ha annunciato ieri il suo vice Riccardo Nencini— in attesa dei decreti delegati». Secondo le indiscrezioni che trapelano dal ministero, Delrio ha deciso di fissare in 14 (nella precedente ipotesi di riforma erano 15: i 14 porti core, quelli strategici per la Ue, più Civitavecchia), dalle precedenti 25, il numero delle Autorità portuali che adesso diventano Autorità di sistema portuale (logistica compresa). Lo spirito che ha guidato le decisioni di Delrio è quello di far lavorare insieme i sistemi portuali con uguale peso negli organismi decisionali, non di premiare gli uni e cancellare gli altri.
Nel decreto ormai pronto sono stabiliti gli accorpamenti tra Genova e Savona (sede a Genova), Livorno e Piombino (sede a Livorno), Napoli e Salerno (sede a Napoli), Cagliari e Olbia (sede a Cagliari), Palermo e Trapani (sede a Palermo), Augusta, Messina e Catania (con sede ancora da stabilire). A queste 6 Autorità portuali si aggiungono altre 6 per le quali non è previsto nessun accorpamento, vale a dire Civitavecchia, Gioia Tauro, Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste. Il primo dubbio sciolto, quindi, è quello di mantenere separate Ancona e Ravenna. Il secondo interrogativo risolto è di individuare una sola Autorità portuale in Puglia che accorpa Bari, Taranto, Brindisi e Manfredonia, con la sede che con ogni probabilità sarà a Taranto (anche Bari è porto core). La 14esima Autorità portuale sarebbe quella di La Spezia con Marina di Carrara. Questa vicenda, però, è ancora aperta, perché le istituzioni di Carrara vogliono restare in Toscana. Se la spunteranno in extremis, Carrara verrà accorpata con Livorno e Piombino. Insomma, se il decreto è pronto non è detto che sia imminente l’atto conclusivo (l’obiettivo del governo è di chiudere comunque la partita entro l’anno). Nel paese dei campanili, l’ostacolo maggiore di Delrio sarà convincere Carrara ad andare sotto la ligure La Spezia e il capoluogo Bari sotto Taranto.