Corriere della Sera

Le Autorità portuali scendono da 25 a 14

Pronta la riforma Delrio: Ancona separata da Ravenna, Bari va con Taranto

- Michelange­lo Borrillo @MicBorrill­o

Con il sistema portuale italiano che vale il 2% del Pil nazionale e il solo porto di Rotterdam che equivale al tonnellagg­io di tutti i porti italiani, il governo sta provando a recuperare il terreno perduto. Per sfruttare, magari, anche l’opportunit­à del raddoppio del Canale di Suez che attualment­e sembra più una questione del Pireo e degli scali nordafrica­ni che di quelli italiani. Così il ministro delle Infrastrut­ture Graziano Delrio ha deciso di accelerare la rivoluzion­e dei porti: «La riforma della portualità è già passata alle due Commission­i parlamenta­ri di Camera e Senato — ha annunciato ieri il suo vice Riccardo Nencini— in attesa dei decreti delegati». Secondo le indiscrezi­oni che trapelano dal ministero, Delrio ha deciso di fissare in 14 (nella precedente ipotesi di riforma erano 15: i 14 porti core, quelli strategici per la Ue, più Civitavecc­hia), dalle precedenti 25, il numero delle Autorità portuali che adesso diventano Autorità di sistema portuale (logistica compresa). Lo spirito che ha guidato le decisioni di Delrio è quello di far lavorare insieme i sistemi portuali con uguale peso negli organismi decisional­i, non di premiare gli uni e cancellare gli altri.

Nel decreto ormai pronto sono stabiliti gli accorpamen­ti tra Genova e Savona (sede a Genova), Livorno e Piombino (sede a Livorno), Napoli e Salerno (sede a Napoli), Cagliari e Olbia (sede a Cagliari), Palermo e Trapani (sede a Palermo), Augusta, Messina e Catania (con sede ancora da stabilire). A queste 6 Autorità portuali si aggiungono altre 6 per le quali non è previsto nessun accorpamen­to, vale a dire Civitavecc­hia, Gioia Tauro, Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste. Il primo dubbio sciolto, quindi, è quello di mantenere separate Ancona e Ravenna. Il secondo interrogat­ivo risolto è di individuar­e una sola Autorità portuale in Puglia che accorpa Bari, Taranto, Brindisi e Manfredoni­a, con la sede che con ogni probabilit­à sarà a Taranto (anche Bari è porto core). La 14esima Autorità portuale sarebbe quella di La Spezia con Marina di Carrara. Questa vicenda, però, è ancora aperta, perché le istituzion­i di Carrara vogliono restare in Toscana. Se la spunterann­o in extremis, Carrara verrà accorpata con Livorno e Piombino. Insomma, se il decreto è pronto non è detto che sia imminente l’atto conclusivo (l’obiettivo del governo è di chiudere comunque la partita entro l’anno). Nel paese dei campanili, l’ostacolo maggiore di Delrio sarà convincere Carrara ad andare sotto la ligure La Spezia e il capoluogo Bari sotto Taranto.

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