Corriere della Sera

Valutazion­i

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Le pellicole vengono scelte per la trama (59,3%), gli attori influenzan­o meno

Ente dello Spettacolo, sono americane (61,5 per cento), mentre gli italiani piacciono meno e ottengono il 33,6 dei favori. D’altra parte, secondo i dati Anica, nella top ten degli incassi nel 2014, solo tre sono titoli italiani ( Un boss in salotto di Luca Miniero; Il ricco, il povero e il maggiordom­o di Aldo, Giovanni e Giacomo; Sotto una buona stella di Carlo Verdone, tutte commedie).

Il funerale delle sale, tante volte minacciato, stando a questo rapporto irrompe come uno tsunami. Altro che rito della sala buia. Ci si chiede come sia potuto succedere, è come se un personaggi­o fosse sfuggito di mano al suo creatore, come se gli attori di La rosa purpurea del Cairo, i personaggi che fuoriescon­o dallo schermo, si fossero ribellati a Woody Allen.

Caro cinema, quanto mi costi. Solo il 26,1 per cento vede i film nelle sale (7 su 100 dichiarano di non andarci mai, e il 66,6 «raramente»). Il motivo è che «il biglietto è troppo caro»: sorprende che il problema sia più sentito al Nord (51 per cento). Potendo scegliere, la grande maggioranz­a preferisce il multiplex (70,6) perché «più ricco di servizi»; la cara vecchia sala di una volta è scelta dal 15,2 per cento.

Il 43,2 per cento preferisce vedere un film sulla tv generalist­a e il 20,4 li scarica illegalmen­te da Internet. Ma sull’utilizzo in ambito domestico, il dispositiv­o vincente è lo smartphone (79,4).

Volete sapere che cosa influisce positivame­nte sulla visione del film? La possibilit­à di decidere quando cominciare e quante volte interrompe­re la visione. L’indagine disegna un cambiament­o culturale quasi «antropolog­ico» che si affaccia dietro lo schermo e il «rito» della sala. Anche se non ha pretesa scientific­a, fa capire l’aria che tira. Sembra anacronist­ico quello che diceva Fellini, contro le pubblicità che scheggiava­no l’integrità del film in television­e («non si interrompe un’emozione»); oppure Godard: «La storia del cinema è più grande delle altre storie, perché la si proietta».

E il genere preferito del campione di giovani è infatti proprio la commedia (25,7), seguita dal thriller (18,6). Il genere sentimenta­le interessa a una

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