Cannabis più pericolosa durante questa fase
a ristrutturazione nel cervello adolescente non si limita alla «potatura» ma si completa con lo sviluppo della cosiddetta sostanza bianca, formata da fibre che collegano aree importanti del cervello e che si arricchiscono di mielina, la cui funzione è rendere la trasmissione dei segnali più efficiente. Migliorano così i collegamenti tra aree deputate al linguaggio, al movimento, alla memoria e alle emozioni. Lo sviluppo della mielina è stato documentato anche anche di capire i meccanismi neurobiologici di questo aumentato rischio. Nel cervello esistono alcuni recettori per le sostanze presenti nella cannabis, come il recettore chiamato CB1. Ad esso si legano sostanze naturalmente prodotte dall’organismo, chiamate endocannabinoidi, che hanno una funzione regolatoria sulle comunicazioni tra i neuroni.
Chi fa uso di cannabis immette nell’organismo cannabinoidi dall’esterno, così che l’equilibrio naturale viene sbilanciato e si perde la regolazione soprattutto di due importanti sistemi, quello del glutammato e quello dell’acido gamma-amino-butirrico (GABA). In tal modo il processo di maturazione tipico dell’adolescenza, a cui dovrebbero andare incontro le reti di neuroni corticali, viene alterato.
«Nonostante non sia del tutto possibile trarre conclusioni definitive attraverso studi osservazionali, l’uso di cannabis può essere un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie psichiatriche e in modo particolare Con la marjuana si immettono nell’organismo cannabinoidi dall’esterno, che sbilanciano l’equilibrio naturale incidendo sulla regolazione di due importanti sistemi, quello del glutammato e quello del GABA. In tal modo il processo di maturazione tipico della adolescenza, a cui dovrebbero andare incontro le reti di neuroni corticali, viene alterato attraverso studi effettuati con la risonanza magnetica cerebrale, come quello di un gruppo di ricerca guidato da Nitin Gogtay, della Child Psychiatry Branch del National Institute of Mental Health di Bethesda. Seguendo lo sviluppo cerebrale di un gruppo di bambini, tra i 4 e i 10 anni, è stata indagata la sequenza di maturazione, con la progressiva riduzione della corteccia cerebrale e l’ingrossamento della sostanza bianca. di psicosi e schizofrenia» dice Paola Fadda del Dipartimento di Scienze Biomediche, Sezione di Neuroscienze e Farmacologia Clinica, dell’Università di Cagliari.
«Il rischio è particolarmente aumentato nei consumatori adolescenti che hanno una storia familiare di disturbi psichiatrici. La droga può rendere manifesto un disturbo genetico già preesistente in forma non clinicamente evidente. Ad aggravare il fenomeno negli ultimi dieci anni c’è l’introduzione sul mercato illegale di cannabis estratta da piante che hanno subito delle modifiche genetiche con incrementi della concentrazione del principio attivo responsabile degli effetti psicotropi: dal 3-5 per cento della pianta naturale originaria al 50 per cento e più. Si vendono anche miscele di cannabinoidi sintetici (“spice”) che hanno effetti più potenti di quelli della cannabis naturale con effetti tossici anche solo dopo esposizione acuta» Per saperne di più sulla neurologia, la psichiatria e la psicologia