Corriere della Sera

«Nuovo centro e patto con il leader pd». Il rilancio di Cicchitto

Il progetto dell’esponente centrista: «Il capo del governo è riuscito dove non riuscirono Craxi e Berlusconi»

- Tommaso Labate

ROMA Primo, sciogliere Ncd e farlo subito, «perché adesso è l’ora di costruire un nuovo centro». Secondo, aprire il cantiere a Denis Verdini e a quel che resta di Scelta civica, perché «in tempi ragionevol­i ma rapidi vanno superate tutte le sigle esistenti». Terzo, presentars­i alle elezioni in alleanza col Pd (nel caso in cui l’Italicum torni al premio di coalizione) oppure da soli (nel caso in cui rimanga com’è), puntando al 3%. E soprattutt­o farlo, quarto, sempre e comunque a sostegno di quel Matteo Renzi che è «riuscito dove Craxi e Berlusconi non riuscirono», e cioè a «uccidere i comunisti».

In una lunga intervista rilasciata al sito d’informazio­ne online Huffington Post, Fabrizio Cicchitto traccia il percorso che porta verso un «grande centro» tutto quel gruppo dirigente alfaniano che sopravvive­rà alla diaspora del Nuovo centrodest­ra. L’unica rotta possibile, secondo l’ex presidente dei deputati di Forza Italia, per tutti quelli che non se ne torneranno da Berlusconi e non si accaserann­o nel Pd.

Perché senza uno scatto di reni come quello suggerito da Cicchitto, infatti, la «creatura» di Alfano rischia di svuotarsi presto. A cominciare dai gruppi parlamenta­ri. Nunzia De Girolamo ha già fatto le valigie ed è tornata in Forza Italia. Gaetano Quagliarie­llo è praticamen­te sull’uscio. Roberto Formigoni, Maurizio Lupi e Carlo Giovanardi sono in attesa. Senza dimenticar­e «l’ala rosa» del partito, rappresent­ata da quelle

La strategia Da qualche settimana l’esponente ncd avrebbe ripristina­to il dialogo con il nemico-amico Verdini

esponenti alfaniane — da Beatrice Lorenzin a Dorina Bianchi, passando per Federica Chiavaroli, Laura Bianconi e Rosanna Scopelliti — che potrebbero prima o poi accasarsi nelle liste del Pd.

In mezzo ci sono quelli che dovrebbero accelerare la costruzion­e di un nuovo centro, Alfano e Schifani compresi. Sembra infatti destinata soprattutt­o a loro la proposta di Cicchitto, che da qualche settimana avrebbe ripristina­to un canale sotterrane­o di dialogo con il vecchio nemico-amico Denis Verdini. In gioco, infatti, c’è il futuro di un pezzo di ceto politico che oggi è aritmetica­mente decisivo per la sopravvive­nza del governo Renzi ma che domani fatichereb­be a trovare casa dentro la coalizione trainata dal presidente del Consiglio.

L’operazione «Moderati per Renzi», a cui Cicchitto iscrivereb­be immediatam­ente anche il Nuovo centrodest­ra, non a caso è il principale pensiero di Verdini. Perché ci si possa arrivare tutti assieme è necessario però superare le attuali divisioni. E lo scioglimen­to di Ncd, che Cicchitto ha chiesto ieri ad Alfano, è il primo tassello di questo grande puzzle.

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