Corriere della Sera

Anche il Napoli ogni tanto riposa ma il pari è buono

Rigore negato a Higuain, il Genoa resiste

- DAL NOSTRO INVIATO Guido De Carolis

GENOVA L’imperfezio­ne non è uno sfregio, forse appena una sbavatura colata sulla cornice di un bel Napoli. Il quadro resta elegante, d’impatto, con toni accesi. Se poi i partenopei non centrano la sesta vittoria consecutiv­a in campionato, mancando un Superenalo­tto di successi con un montepremi che metteva in palio l’aggancio in vetta a Fiorentina e Inter, è anche per la somma di poca fortuna e di un buon Genoa, vestito da Gasperini con la tuta da facchino e con l’unico compito di incartare il match. Il Napoli resta a due punti dalla cima della classifica, senza però uscire ridimensio­nato nelle ambizioni scudetto, e con un quarto posto solo temporaneo.

Ha funzionato quasi tutto, anche il tridente delle meraviglie in attacco (in realtà è più una cinquina visti i cambi saliti dalla panchina) che pure non è riuscito a mietere gol per la seconda volta in campionato, dopo lo 0-0 all’esordio con il Carpi. Una mancanza grave certo, non preoccupan­te però. I frutti proposti dall’albero di Sarri sono buoni, segno di una pianta rigogliosa e dalle radici solide. C’è poi da capire perché gli arbitri siano così avari di rigori con i napoletani. Neppure uno ne hanno avuto in dono fin qui, però la trattenuta di Burdisso su Higuain è parsa netta a tutti, non a Doveri né all’addizional­e Candussio, frettolosi nel soprassede­re.

Il Napoli ha prodotto, non ha chiuso il match, incellofan­ato dal Genoa di mastro Gasperini, falcidiato dagli infortuni

e costretto a giocarsi tutte e tre le sostituzio­ni per guai fisici. Il tecnico dei liguri ha chiuso il rubinetto di Allan, piazzandog­li addosso Rincon che deve aver imparato a memoria l’inno inglese dei rossoblù «You’ll never walk alone», perché davvero non l’ha mai fatto camminare solo. Le occasioni le ha avute però il Napoli, gestito da Jorginho, con Mertens preferito a Insigne e con Higuain, cui basta prendere palla per terrorizza­re le difese. È mancato Callejon (sciupone), ma pure Hamsik ha acceso la luce a intermitte­nza e fallito l’occasione migliore.

«Giocare qui non era facile, per l’avversario e per un terreno orribile che costringe sempre ai due tocchi», ha detto Sarri spiegando i motivi di una manovra a tratti appesantit­a. Però il Napoli, asfissiato al centro dal pressing altissimo degli avversari e punzecchia­to di sovente dall’ottimo Perotti, è arrivato in area con frequenza sfruttando fasce e rovesciame­nti veloci, su cui il Genoa è andato in difficoltà. Ha tentato anche di vincere chiamando alla battaglia Insigne per Mertens (stavolta nessuna polemica al cambio) e Gabbiadini, pericolosi con due fiondate intercetta­te da Perin, guardiano accorto di un Genoa applicato, seppur smontato dai continui infortuni. il pericolo più grande l’ha corso Cissokho. Il senegalese, svenuto negli spogliatoi per una reazione allergica, è stato trasportat­o in ospedale per accertamen­ti. Pare niente di che, come questo pareggio del Napoli: la salute è buona.

 ??  ?? Braccato Higuain cerca di sfuggire alla marcatura di Burdisso (Ansa)
Braccato Higuain cerca di sfuggire alla marcatura di Burdisso (Ansa)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy