« Valentino, macché aiuti Lui ce la può fare da solo»

Petrucci, consigli all’amico: «Gomiti larghi e andare»

Risponde al telefono mentre scarica il furgone — «Torno dall’allenamento in motocross» — Danilo Petrucci, la rivelazione del campionato. Con la Ducati satellite del team Pramac il 25enne pilota ternano ha raccolto 107 punti ed è nono in classifica davanti ad avversari blasonati. Di rimonte se ne intende: da sogno quella di Silverstone quando, sotto la pioggia, dalla 18ª posizione è risalito fino al secondo gradino del podio accanto al suo amico Valentino con il quale condivide pomeriggi al famoso ranch di Tavullia. Giovedì a Valencia Danilo parlerà nella conferenza più calda nella storia del MotoGp assieme a Rossi, Lorenzo e Marquez. Preoccupato? «Macché, io vado a fare la mia gara, voglio rimanere nei primi dieci del Mondiale». Poi il discorso prende un’altra piega che il Petrux cavalca volentieri.

Ha parlato con Valentino dopo il Gp di Malesia?

«No, ci siamo mandati dei messaggi per questioni personali. Non me la sono sentita di chiedergli nulla, anche perché non so come dargli una mano».

Se partisse ultimo non lo aiuterebbe?

«Intanto vediamo cosa deciderà il Tas. Comunque non ha bisogno di favori: con il suo passo non ci metterà molto a risalire. Il problema è recuperare quel gap che il gruppo di testa si prenderà nei primi giri, mentre lui sarà impegnato a recuperare posizioni. In una pista come quella di Valencia si fa fatica».

Alla 5ª Milano raggiunge la testa della classifica, ridimensionando Pistoia, imponendole la prima sconfitta stagionale, e lo fa con il lungo Barac (20 punti) e il mezzo lungo Hummel (18), due che affondano nel mare di Eurolega ma bastano per navigare nel campionato italiano. Dove tutto si ammucchia, così in testa, con Milano, Pistoia, Reggio Emilia e Venezia appaiate, come, soprattutto sul fondo, dove a soli 2 punti giacciono ben 21 scudetti, 15 di Bologna, 3 di Cantù, 2 di

Trovarsi nel mucchio per uno che non ci è abituato non sarà facile, suggerimenti?

«Gomiti larghi e andare. Vengo dal motocross e in quelle situazioni mi ci trovavo e mi ci trovo ancora, perché spesso in qualifica sono deludente. Poi in Pesaro e 1 di Caserta, assieme alla neopromossa Torino. Il vento del bel basket al momento sembra soffiare soltanto in pianura, a Reggio Emilia, che pur senza Kaukenas contro Pesaro ritrova la sua stella polare in uno strepitoso Aradori (21 punti, 15 rimbalzi e 3 assist). Risorge anche Varese a Capo d’Orlando con 26 punti e 6 assist di Roko Ukic. Ora, dicono, che Milano voglia strappare ai prealpini il traghettatore croato. gara miglioro». Rimonta impossibile? «No, però la percentuale di successo non è alta. Ma tutto quello che ha fatto Valentino in questi anni è stato sempre fuori dalla media e dai numeri, è un fenomeno. Se la pista è asciutta 312 Rossi A 35 anni è a caccia del decimo titolo: è primo in classifica con 312 punti (Getty Images) 305 Lorenzo 28 anni compagno di Rossi in Yamaha, lo insegue con 305 punti (Afp) 222 Marquez A 20 anni ha esordito in MotoGp vincendo il titolo: ora è 3° con 222 punti (Afp)

«Avrà avuto i suoi buoni motivi per farlo. All’inizio quando ho sentito quelle parole sono rimasto allibito — “Come ha fatto Marquez a favorire Lorenzo se lo ha superato all’ultima curva?” — ma credo che solo Vale sappia cosa è successo in Argentina, ad Assen e in Australia. È un affare fra loro due. Però mi ha sorpreso quella penalità di tre punti...».

Una punizione eccessiva? «Sì, esagerata per un contatto del genere. Non credo sia mai successo: in Argentina ho passato Aoyama, lui è caduto e mi hanno dato solo un punto».

Lei frequenta spesso il ranch di Rossi dove ha girato anche Marquez. L’ha mai incontrato là?

«No, mi hanno detto che andava forte. Non credo che ci tornerà più (ride)… ».

E lei dopo la sua bella stagione che voto si dà?

«Fra il 7 e il 7 meno. Non mi piace esagerare».

Valentino è capace di imprese oltre la media: è un fenomeno La mia stagione? Mi do un 7 o un 7-, non voglio esagerare